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Nel segno del 3

di Emanuele Tramacere

Nel segno del 3, e per una volta il ricordo del compianto Giacinto Facchetti e della sua storica maglia numero 3 non sarà il tema portante di questo editoriale. In realtà, di una presenza come quella del Cipe, anche oggi ce ne sarebbe un immenso bisogno. Nella nuova avventura dell’Inter targata Erick Thohir, ci stiamo raccontando di come sia necessaria la presenza di un uomo forte, ben dentro all’ambiente nerazzurro e in grado di rappresentare sia la famiglia Moratti che la cordata guidata da Thohir, ma soprattutto di rappresentare l’Inter. Ecco, dalla scomparsa di Giacinto Facchetti nessuno (a parte a tratti Josè Mourinho) è riuscito a colmare il vuoto che una figura così importante aveva ricoperto fino alla tragica notte del 4 settembre 2006

3, tuttavia, è un numero chiave per il futuro dell’Inter in campionato già a partire dalla sfida contro il Bologna. Si perché quella del Dall’Ara sarà il primo di tre incontri fondamentali per definire che ruolo dovrà ricoprire l’Inter nella corsa alla zona Champions League. Dopo la trasferta emiliana, infatti, l’Inter ospiterà a San Siro la Sampdoria e il Parma, e riuscire ad ottenere 3 vittorie in queste partite garantirebbe agli uomini di Walter Mazzarri un bottino ragguardevole prima di un’altra serie di 3 sfide che vedranno i nerazzurri affrontare in fila Napoli, Milan e Lazio.

L’Inter, però, finora in campionato non ha mai collezionato 3 vittorie consecutive. E quella contro il Bologna è la terza partita dopo i due successi contro Livorno in casa e Udinese in trasferta (finita 0-3 per rimanere in tema). I numeri, ad oggi, sono tutti a sfavore della cabala perché l’Inter nelle sfide in trasferta ha realizzato finora ben 18 delle 29 reti segnate in questo campionato. 3 vittorie e 3 pareggi con una media realizzativa di 3 gol a partita che fanno dell’Inter l’attacco più prolifico della serie A. Un dato incredibile ripensando ai salti mortali che Walter Mazzarri ha dovuto mettere in campo in virtù dei continui infortuni e cali di condizione, che lo hanno privato a fasi alterne di Ishak Belfodil, Diego Milito e Mauro Icardi. Rodrigo Palacio, finora, ha sorretto sulle sue spalle l’intero peso dell’attacco interista ma, nel mercato di gennaio, un’alternativa alla punta argentina dovrà naturalmente essere trovata.

Mazzarri, Branca e Thohir continuano a smentire voci di mercato e dichiarazioni blindandosi dietro un tutt’altro che scontato “Dobbiamo trovarci insieme e discuterne”. Si perché fra le righe di queste dichiarazioni, un piano per rendere quest’Inter ancora più competitiva si riesce a intravvedere. Nessuno dei protagonisti ha mai negato la possibilità di investire, bisognerà solo capire il “come” e il “quanto”. La risposta, ancora una volta risiede nel numero 3: 3 innesti importanti, uno per reparto, per dare respiro ai titolarissimi e garantire al tecnico toscano una più ampia profondità della rosa. Un difensore, possibilmente mancino, un esterno di ruolo o in alternativa un vice-Cambiasso e un attaccante in grado di ricoprire sia il ruolo di prima che di seconda punta in attesa del rientro del Principe Milito.

3 acquisti, ragionati, per rendere grande l’Inter. Ma prima di tutto la necessità in casa interista è ricucire il gap che separa i nerazzurri dalla zona Champions League. Del resto, contro il Bologna, anche questa sera sono in palio soltanto 3 punti!


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