Nel segno di SuperMario
Il protagonista assoluto della vittoria sul Palermo è senza ombra di dubbio lui: SuperMario Balotelli. O meglio del primo tempo visto che nella ripresa lui esce e la luce si spegne con il Palermo che quasi agguanta il pareggio. Ma non è di questo che voglio parlare in questa sede bensì della crescita di Balotelli. Ovvero, come trasformare le energie negative in reazione positiva sul campo. Che Mario è in forma si vede subito, già al 7’ si rende autore di una grande azione sulla destra, entra in area e fa fuori 3-4 avversari ubriacandoli con le sue finte e costringendo Melinte a un netto fallo. Rigore ineccepibile ma qui si rivede il vecchio Balotelli, il ragazzo cocciuto e “fumantino” che si piazza sul dischetto del rigore, bloccando la rincorsa del compagno Eto’o, rigorista designato, quasi a voler dire “il rigore è mio e lo batto io”. Ci sono volute tutte le buone intenzioni di capitan Zanetti e le parole di Cordoba per persuadere Balotelli dal suo intento, e qualche fischio di San Siro, subito tramutato in applauso, per convincere SuperMario ad andare ad abbracciare il compagno dopo la trasformazione dell’1-0. E qui, a mio avviso, la grande reazione di maturità del ragazzo che riesce a trasformare la leggera “incazzatura” per la mancata battuta del penalty in grande motivazione: le sue giocate si fanno incontenibili, le discese inarrestabili, dispensa assist, mette in allarme la retroguardia rosanero, dà profondità alla squadra, segna il 2-0 di testa, e questo è tutto suo, appoggia in rete il 3-0 che poteva essere di Cambiasso e serve ad Eto’o la palla del 4-0. Il suo tocco in ogni gol.
Non un chiudersi in sé stesso e innervosirsi/innervosire ma sfruttare finalmente la grande carica interiore in energia positiva. Senza dimenticare i rimproveri di Mourinho giunti in settimana circa uno scarso impegno in allenamento, che evidentemente lo hanno caricato ancora di più. E questo è un grande segnale di un processo di maturazione di un ragazzo dalle grandi potenzialità che, si è visto, quando riesce a gestire il proprio carattere diventa fondamentale.
Sono tutti pronti a gustarsi ancora le sue giocate anche nella ripresa che Mario chiede di uscire per un problema, una reazione allergica a un farmaco (è febbricitante) che gli impedisce di continuare a giocare. Un vero peccato, possiamo solo immaginare quale ulteriore contributo avrebbe potuto dare alla causa in una giornata così “in”. A questo punto l’Inter forse è sazia, forse si rilassa, forse il Palermo è ringalluzzito dall’uscita dell’uomo che da solo ha messo in difficoltà l’intera difesa rosanero e si porta addirittura sul 4-3, ma ci pensa una grande azione di Maicon conclusa in rete da Milito a rimettere le cose a posto.
E ora, con il rientro di Milito, tornato a giocare proprio al posto di Balotelli, diventerà sempre più difficile per Mourinho rimetterlo in panchina. Turn-over o 4-3-3? L’ingrato compito lo lasciamo al tecnico portoghese, d’altronde è strapagato anche per questo…