Nico ha sbagliato. Chiudiamola qui
di Fabio Costantino
Tornando a Barella: Nico gioca incessantemente da oltre due anni, che stesse attraversando un periodo di riserva era evidente. Persino in Nazionale, nelle ultime due deludenti uscite, non è stato all'altezza della sua fama al punto che Roberto Mancini si è visto costretto a sostituirlo a gara in corso. Ma chi osserva con attenzione le partite dell'Inter già era al corrente di un calo fisico significativo, che per uno come lui ha ripercussioni anche dal punto di vista mentale. In parole semplici: se non riesce a essere al 100% atleticamente, una delle sue principali caratteristiche che lo rendono irrinunciabile, mentalmente ne risente e perde lucidità. Esattamente quello che è accaduto martedì al minuto 65' del match del Bernabeu, quando un contrasto ruvido e ai limiti del provocatorio gli ha fatto perdere la testa. Errore da matita rossa, ma deve finire qui. Il ragazzo ha chiesto scusa, il gruppo lo ha compreso, è stato multato, l'Inter ha perso per altri motivi ed è passata dall'essere qualificata agli ottavi all'essere qualificata agli ottavi. Da seconda, come pronosticabile. Né hanno senso dibattiti sulla sua conformità a indossare la fascia di capitano: prima espulsione in 3 anni che gli servirà per crescere, tappa dolorosa ma forse necessaria. E non si può mettere in discussione un ragazzo che da quando veste il nerazzurro rende tutti i tifosi orgogliosi di averlo dalla propria parte. Il vero problema, giusto ribadirlo, sarà l'assenza di Barella agli ottavi di finale, sperando che Brych non calchi la mano nel referto e gli venga inflitto solo un turno di squalifica anche alla luce del ruolo di Militao nel fatto incriminato.
In alternativa, guarderà il doppio confronto dalla tribuna e anche in questo malaugurato aspetto c'è del positivo: potrà riposarsi, perché è scontato che da qui a febbraio 2022 avrà corso più di ogni altro calciatore contemporaneo. Anche più del 'fratellone' Marcelo. Forse.
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Domenica 15 dicembre