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Niente drammi. E un’ingenuità che pesa

di Stefano Bertocchi

Missione compiuta per l'Inter di Simone Inzaghi, ma nessuna impresa. Al Bernabeu il Biscione esce sconfitto sotto i colpi da biliardo di Kroos e Asensio, che con una rete per tempo regalano il 2-0 al Real Madrid di Ancelotti e il primo posto nel Gruppo D di Champions League. I nerazzurri chiudono secondi e non saranno tra le teste di serie nell’urna di Nyon alle ore 12 di lunedì 13 dicembre, quando è in programma il sorteggio degli ottavi di finale. 


Uno degli obiettivi stagionali - nell’anno del ridimensionamento (così come etichettato dai più) - è stato comunque portato a casa: qualificazione alla fase ad eliminazione diretta della coppa più prestigiosa per club. E questo non va dimenticato. Anche perché si tratta di un traguardo che nella Milano nerazzurra non veniva tagliato da una decina d'anni. Resta comunque un briciolo di amarezza per come sono maturati i due ko contro i blancos tra San Siro e Madrid: per gran parte dei 180’ la squadra di Inzaghi ha tenuto in mano il pallino del gioco e creato occasioni, salvo poi essere punita severamente dall’indiscutibile qualità dei campioni delle Merengues. È successo nel finale del match di Milano, è accaduto di nuovo nella notte del Bernabeu: dopo un primo tempo di personalità a stampo europeo, la partita dell’Inter è stata virtualmente chiusa dall’ingenuità di Barella, uno dei punti fermi della squadra di Inzaghi. 


Il minuto incriminato è il 64’, quando Militao rifila una spallata al centrocampista sardo e lo fa volare sui cartelloni pubblicitari a bordocampo: il nerazzurro accenna una reazione che in Europa raramente non viene punita con il cartellino rosso. E alla fine così è, anche per il 23 di Inzaghi che vede la sua squadra restare in dieci per l’ultima mezzora ed incassare poi il definitivo raddoppio di Asensio. Un rosso pesante e ingenuo, perché in una partita che contava relativamente rimedia una squalifica che gli costerà l’assenza nel primo atto degli ottavi. "L’espulsione di Barella? C'è stata una reazione molto lieve, gli ha sfiorato il polpaccio, ma ci sta per il regolamento" ha ammesso con sincerità anche Inzaghi nella conferenza stampa del post partita, aggiungendo poi ai microfoni di Sky che si tratta di un "errore grave, ma lui è intelligente e ha chiesto subito scusa a staff e compagni". Ma niente drammi: il primo obiettivo stagionale è stato centrato, le prossime due partite europee (a prescindere dall’avversario) saranno un’altra storia. 



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