Niente male
Peccato si chiami Milan. Mi si permetta di iniziare con una battuta riferita al nuovo acquisto dell'Inter, lo slovacco Skriniar, proveniente dalla Sampdoria dopo una buona stagione nelle fila blucerchiate. Non mi sbilancio, potrebbe essere una splendida operazione che alla lunga pagherà sul campo importanti dividendi, o un acquisto che non rimarrà negli annali della storia nerazzurra. Per ora, l'unico difetto di Skriniar è il nome, il resto lo dirà il rettangolo di gioco. Non posso comunque ignorare che trattasi di una classica trattativa FFP oriented, visto il modo in cui è stato coinvolto Gianluca Caprari (spiace...).
Non sono esperto di bilanci e di magheggi finanziari, ma alla luce delle necessità dell'Inter entro il 30 giugno e della parziale rapidità con cui è stato trovato l'accordo con la Sampdoria, ipotizzo si tratti di un'opportunità per avvicinare allo zero quel famoso -30 milioni alla voce plusvalenze. Dopotutto, la valutazione del cartellino dell'ex Pescara e la formula del trasferimento di Skriniar invitano a fare questi ragionamenti. Perciò stiate sereni, non toccherà a lui risolvere i problemi difensivi manifestati la scorsa stagione. Come ammesso da Luciano Spalletti, di centrali ne arriveranno due. Attendo con ansia e grandi aspettative il secondo nome, dunque. In arrivo anche Borja Valero, sempre che la Fiorentina, dopo il disimpegno dei Della Valle, non cambi le carte in tavola di fronte all'insurrezione della tifoseria. Ma non credo, per una bella iniezione di fosforo nel centrocampo nerazzurro non resta che avere ancora un po' di pazienza.
Ah, sia ben chiaro: da luglio mi aspetto qualcosa di meglio, perché Skriniar e Borja non sono niente male, ma negli ultimi anni i 'niente male' sono stati abbondanti in casa Inter. E i risultati si sono visti, ahimé. Se volgo indietro di 4-5 anni lo sguardo, mi rendo conto che di campioni, quelli veri, ne sono arrivati davvero pochi. Anzi, forse nessuno. Tanti buoni giocatori, tanti 'niente male', ma anche troppi insufficienti e indegni della maglia. Non basta, perché l'Inter non è una società nella media, di quelle niente male, ha una storia di ben altra portata. E merita calciatori che sappiano onorarla e tecnicamente e caratterialmente. Sarò ripetitivo, sarò anche banale o sin troppo idealista, però sono francamente stanco di adattarmi alla normalità che sin troppe volte sfocia nella mediocrità. E mi auguro che la proprietà condivida il mio pensiero e quello credo di milioni di tifosi nerazzurri che vorrebbero ricominciare ad affezionarsi a un giocatore, a immedesimarsi, a comprare la sua maglia con il trasporto che manca da tempo.
Vi dico la verità: nell'Inter attuale fatico a trovare un calciatore il cui addio mi rattristerebbe (adios, Tanguito). Io che sono cresciuto affezionandomi ai vari Bergomi, Matthäus, Berti, Zenga, Brehme, Ronaldo, Djorkaeff, Zamorano, Vieri, Recoba, Adriano, Zanetti, Cambiasso e ai più recenti eroi del Triplete, della rosa attuale francamente non sentirei la mancanza di nessuno. Ed è triste per chi ama da sempre questi colori. Aspetto perciò luglio e la chiusura del cerchio del FFP per ricominciare a sognare grandi acquisti, i veri campioni che oggi sembra non possano neanche avvicinarsi all'Inter e che valorizzare vero anche il cast di supporto. Già ero fiducioso, poi ecco dal nulla Sabatini che sottolinea come "ci saranno cose importanti, stiamo lavorando bene e in silenzio. Non preoccupatevi". Musica niente male, e per ora mi basta.
#InterIsComing