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Non conta essere favoriti, ma dimostrare di essere da Inter

di Simone Togna
Cambia la lettera del gruppo, dalla B alla D; ma poi sembra quasi tutto come l'anno scorso. L’Inter trova – come nella scorsa stagione - il Real Madrid e lo Shakhtar Donetsk, oltre ai moldavi dello Sheriff Tiraspol. A parte l'ironia sui social del Borussia Mönchengladbach, che giustamente avrebbe voluto partecipare nuovamente alla competizione europea, è evidente come l’urna di Istanbul sia stata piuttosto benevola con i nerazzurri. Guai a dire che sia un gruppo semplice, non è assolutamente così. La parola semplice affiancata al Real Madrid è già di per sé un ossimoro. E l’anno scorso gli ucraini hanno fatto ricredere chi li dava per spacciati.

Ergo: se qualsiasi turno dovesse essere preso sotto gamba, immagino già lo spettro del terzo posto. Ma l’evidenza che balza subito all’occhio è la possibilità dell’Inter di prendersi una grossa rivincita sui rivali. Attenzione: è bene specificare subito che ogni annata ha il proprio valore e che i paragoni valgono sia ad un certo punto. Ma è ovvio che tutti – sostenitori della Beneamata e detrattori – confronteranno quello che è stato con quel che sarà. Anche se il Real Madrid acquistasse Kylian Mbappé. E in panchina tra gli ucraini ci sarà quel Roberto De Zerbi che proporrà un calcio propositivo e mai e poi mai metterà l’autobus davanti alla porta come successe, all’andata e al ritorno, mesi addietro. Sarà in ogni caso l’occasione per capire di che pasta è fatta l’Inter europea di Simone Inzaghi. E per alcuni giocatori di mostrare anche lontano dai confini italici il proprio valore. Dopo parecchie stagioni da underdog, la storia è cambiata. E sicuramente i nerazzurri partiranno col favore totale del passaggio del turno e sarà quindi importante constatare l’approccio alla competizione di chi deve fare bene.

Stesso discorso per il campionato. La mia favorita in Serie A resta la Juventus, anche se l’eventuale partenza di Cristiano Ronaldo, uno con cui inizi, statistiche alla mano, dall’1-0, potrebbe avere il suo peso. Quel che conta però è vedere in tutte le competizioni una squadra affamata di vittorie. Con i giocatori vogliosi di far vedere sul verde le proprie capacità. Non penso proprio che lo spettro degli anni passati, quello che aleggiava ad Appiano Gentile e San Siro, con giocatori che non avevano mai vinto nulla e si atteggiavano quasi da campioni navigati, possa tornare. Proprio perché oggi ci sono tesserati che vogliono continuare a vincere. E a farlo sul campo e non a parole.

Le premesse per fare bene ci sono tutte, sarà una sfida stimolante per tutti. Allenatore, dirigenti, giocatori e tifosi. E già, perché pure i supporter nerazzurri torneranno ad essere protagonisti. Ma loro – lo so già – vinceranno sicuramente tutto. E continueranno a farlo a prescindere da chi indosserà la gloriosa casacca del Biscione.
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