.

Non è il migliore al mondo, ma Messi ha ragione

di Simone Togna

Qualsiasi situazione in cui vige la soggettività, non troverà mai il 100% dei consensi. Quel cibo per me può essere buonissimo, mentre tu lo puoi detestare. Quel maglione può starti benissimo, ma se non incontra il tuo gusto non verrà mai indossato. Per Messi la stagione di Lautaro merita il Pallone d’Oro, per il giornalista X il premio dovrebbe essere assegnato ad un altro giocatore e mai al sudamericano. Ed è qui che volevo arrivare. Io non credo che il capitano dell’Inter sia il miglior calciatore del mondo. Ma sono sicuro abbia disputato una stagione eccelsa. Da applausi in campionato, dove è stato il capocannoniere a mani basse della Serie A, in Supercoppa Italiana (trofeo vinto con un suo gol nella finalissima col Napoli) e con l’Argentina, trascinata alla vittoria della Coppa America con la rete decisiva contro la Colombia. Certo, Lauti non ha disputato una super Champions League, ma si deve pure dire che l’Inter ha affrontato con le riserve quasi tutto il girone eliminatorio (andatevi a vedere il minutaggio di Martinez) e poi è uscita ai rigori contro l’Atletico (e giudicare un calciatore per un penalty, anche no dai).

La coppa dalle grandi orecchie è stata poi vinta dal Real Madrid (che ha fatto le barricate contro il Manchester City, mettendo 1574318 bus davanti alla porta), con Vinicius che oggi sembra consequenzialmente avere le mani sul Pallone d’Oro. Una decisione che comprendo, per certi versi condivido, ma che comunque verrà criticata da chi non è d’accordo. Ci sta. Il motivo è semplicissimo, non esiste unanimità di giudizio. E poiché il vincitore si basa sulle preferenze e non su criteri oggettivi, il dibattito potrà andare avanti all’infinito.

Restano, nella storia, comunque delle assegnazioni ingiuste, vedi quella del 2010, quando proprio la Pulce conquistò il rinomato riconoscimento. In quella stagione Wesley Sneijder, oltre alla vittoria Triplete con l’Inter, era pure stato capocannoniere del Mondiale, arrivando ad un passo dal trionfo in finale con l’Olanda. Ma non bastò, clamorosamente davvero. E qui, anche se si parla di soggettività nel giudizio, c’è l’oggettività di risultati storici a far gridare allo scandalo. Attenzione, che Messi fosse il migliore al mondo nessuno lo metteva, né lo mette, in dubbio. Ma che in quella particolare annata ci fossero più giocatori meritevoli rispetto a lui (tipo Milito, ma anche Iniesta e Xavi) era un dato di fatto, visto quanto raccolto sul verde. Per cui a tutti quelli che storcono il naso parlando di un Lautaro non meritevole del Pallone d’Oro, ricordategli cosa accadde anni fa (e di esempi ce ne sarebbero a bizzeffe, visto il trofeo individuale vinto da Sammer e non da Baresi o Maldini), ma soprattutto, cari tifosi interisti, godetevi il vostro capitano.

Uno forte, a prescindere da un premio soggettivo vinto, o meno.  


Altre notizie