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Non può essere solo fortuna

di Simone Togna

Dita incrociate, scongiuri doverosi e una grande speranza che accomuna tutti gli interisti: quella che Simone Inzaghi abbia presto l’intera rosa a sua disposizione. Se infatti Barella tornerà in gruppo la prossima settimana e sembra quasi scontato che venga schierato già contro la Roma, sarà anche importante un rientro graduale di Buchanan, visto che il canadese potrebbe essere quel jolly offensivo che ti scompiglia le carte. Nessuna fretta, attenzione. Ma anche solo pensare di poter giostrare 22 titolari (va bene, 5-6-7 lo sono più di altri) è un vantaggio immenso per qualsiasi allenatore.

Un qualcosa che però non deriva solo dalla fortuna o dal caso. Ma anche dalle capacità di uno staff di tutto rispetto. Dietro alla forma e alle condizioni fisiche di qualsiasi calciatore ci sono anni di duro lavoro dell’atleta, ma anche di chi lo segue. Certo, ci sono calciatori più soggetti a infortuni, a volte la fortuna, anzi la sfortuna, entra a gamba tesa (vedi Zapata o Bremer ai quali va un grande in bocca al lupo), ma troppo spesso dimentichiamo, anche noi giornalisti, che i calciatori non possono essere dei superuomini, sempre al 100% e sempre al massimo delle proprie capacità. A volte si pontifica perché l’allenatore ha cambiato quell’elemento, piuttosto che il suo compagno di squadra, ma non abbiamo mica a disposizione la miriade di dati che dottori e staff tecnico mettono a disposizione di qualsiasi guida tecnica. Ergo, parliamo senza sapere.

Dall’esterno, come sempre, siamo bravissimi tutti. Ma solo chi è dentro e vive la specifica situazione sa cosa sia meglio (anche gli errori poi capitano, ma tutti sbagliamo, nessuno è infallibile). Tutto questo per dire che qualora l’Inter riuscisse davvero a poter contare su tutti i suoi effettivi nelle prossime settimane sarà già un successo. Non una questione di fortuna, ma la bravura messa a disposizione dei campioni d’Italia. 


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