Per fortuna l'ultima parola è sempre del campo
Mancano solo 11 giorni e poi saluteremo la finestra estiva di calciomercato. Simone Inzaghi in primis non vede l'ora, anche se ha ribadito nel post partita di Inter-Monza la necessità di colmare il buco in difesa con un ultimo acquisto. Dobbiamo però dirla tutta: gran parte degli interisti non vede l'ora che questo mercato finisca. Una finestra estiva paragonabile ad un giro interminabile sulle montagne russe: addii che hanno fatto male, tradimenti inaspettati e trattative saltate all'ultimo secondo. Il tifoso interista ne ha viste di tutti i colori, eppure dovrebbe essere abituato ma nel mondo nerazzurro le sorprese non finiscono mai.
Per fortuna però l'ultima parola è sempre del campo. Inter-Monza ha riportato sul pianeta Terra tanti tifosi e addetti ai lavori. Nelle ultime settimane abbiamo sentito davvero di tutto: Inter non da scudetto, Inter indebolita, Inter da 4° o 5° posto. Il calcio è bello perché è vario, ognuno può esprimere la propria opinione liberamente e avere il proprio pensiero, ma la vittoria di sabato sera a San Siro ha fatto capire più che mai che l'ultima parola è sempre del campo.
Lo è già stato con i "vecchietti" Acerbi, Mkhitaryan e Dzeko. Con i "costosi" Barella e Bastoni. E anche con l'inutile Darmian. Salvo poi ricredersi. Troppo facile così. Nel calciomercato si bada sempre e solo al costo di una trattativa, al palmares di un giocatore e all'età anagrafica. Per fortuna però ci sono le eccezioni. Nel calcio moderno va considerato l'apporto che un calciatore riesce a dare nella squadra che arriva, a cosa si aggiunge al gioco corale della squadra.
E' il caso su tutti di Marko Arnautovic. La sensazione è che il suo acquisto sia stato sottovalutato da molti. Sono bastati 20 minuti per far cadere San Siro ai suoi piedi e non solo per l'assist fornito nell'azione del 2-0 di Lautaro. E' il caso anche di Cuadrado, arrivato tra lo stupore e lo scetticismo generale: il colombiano è stato accolto a San Siro da qualche fischio, ma anche in questo caso a fine partita il pensiero di tanti è cambiato (sulla scia del precampionato). E Thuram? Possibile che nessuno nei calcoli generali consideri l'acquisto del francese solo perché arrivato a parametro zero? Eppure il figlio d'arte ha dato dimostrazione delle sue qualità contro il Monza.
E' vero. Manca un difensore (Pavard è il grande obiettivo). Abbiamo salutato giocatori del calibro di Onana, Skriniar, Brozovic, Dzeko e Lukaku. Ma sono arrivati giocatori altrettanto forti. L'Inter di Simone Inzaghi ci farà divertire. La profondità della rosa, la lunghezza della panchina, dovranno essere l'arma a nostro favore durante la stagione. La speranza è che il campo faccia ricredere molti. D'altronde se il buongiorno si vede dal mattino...