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Per i sogni non servono soldi

di Simone Togna

Quando ero un bambino tutti i migliori calciatori del mondo venivano in Italia. E facevano di tutto per farsi ingaggiare dai nostri club. Sia per il vil denaro, che sicuramente ha mosso, muove e muoverà sempre il mondo, sia perché quei giocatori volevano cimentarsi con i colleghi più forti, perché di fatto la Serie A era il campionato più difficile del globo. Era il tempo delle sette sorelle, dei fuoriclasse che con i loro colpi deliziavano i propri tifosi. Adesso, vi assicuro, non è più così. O meglio, il livello si è abbassato e non di poco.

Certo, paragonare le varie epoche è sempre complicato. E forse sbagliato. Ma se pensate che Batistuta ha pure militato in Serie B con la Fiorentina quando era già Batigol, beh due domande te le fai. Ora vanno di moda i milioni dell’Arabia Saudita. Ma per tot motivi la Premier League incassa molto, anzi troppo di più, rispetto ai nostri club. Non esistono più i magnati/tifosi, tipo Massimo Moratti - persona squisita, oltre che presidente competente e interista dalla nascita -, ma il business regna sovrano. Per un discorso che di fatto vale anche per i fans, che esultano quasi più per le plusvalenze delle società rispetto ai gol dei propri beniamini. È così, bisogna accettarlo. Pazienza.

Da qui si deve fare un plauso ai sostenitori dell’Inter, che sempre e comunque riempiono San Siro. Certo, negli ultimi anni sono arrivati i titoli e la squadra è stata più che competitiva. In realtà anche in questa stagione gli obiettivi sono importanti: dalla seconda stella, al desiderio di alzare al cielo (ancora) una coppa nazionale (ripetersi in Europa sarebbe più un sogno, non mentiamo). La verità però è anche quella – e su questo siamo tutti d’accordo – che applaudire un undici di campioni, che punta a vincere tutto, con un progetto a lungo raggio (magari per entrare nella storia del calcio) rinvigorisce maggiormente la fiamma della passione e l’amore per la propria squadra del cuore.

Thomas Zilliacus – l’uomo d’affari finlandese interessato all’acquisto dell’Inter – ha parlato di Pedri del Barcellona e Haaland come tesserati dei sogni del suo ipotetico team. Una volta i più forti del mondo erano obiettivi reali dei nerazzurri, l’esempio del Fenomeno Ronaldo è quello più lampante di tutti. Oggi è pura utopia. Non credo né sia giusto, né sbagliato. Si deve solo prendere atto del cambiamento della geografia del calcio, almeno per quanto riguarda i più ricchi del mondo. Sostenere però che sarebbe bello, per qualsiasi appassionato, che domani si potesse costruire una nuova squadra dei sogni, resta un sogno bellissimo. E questo nessuno potrà mai cancellarlo.


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