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Perché nessuno ha marcato Sansone

di Mario Garau

L'Inter si è addormentata dopo la favola di Torino. Come una bambina, stanca ed esausta dopo una giornata soddisfacente. Il giovane Sansone se ne accorge e diventa grande: sente russare, penetra quatto quatto in area dopo una cavalcata a mo' di Nicolino Berti e appoggia il pallone alle spalle di un incolpevole Handanovic. Inutile prendersela con i centrocampisti nerazzurri: le foto scattate sembrano abbastanza nitide. D'altronde sono partite dalla difesa le indicazioni più meticolose "sì, dai, più al centro scattate pure". Ok, gol. Un onesto Parma, e non "una macchina infallibile progettata, costruita e messa in atto da Roberto Dounadinho" vince 1-0. Con naturalezza, senza strafare. D'altronde basta Biabiapelè a mettere in crisi 13/11 della squadra nerazzurra. Cassano e Fassone compresi, seppure da posizione leggermente rialzata.

L'impressione è che all'Inter di Parma manchi davvero tutto: dalla personalità al tweet di incitamento di Wesley Sneijder. La vittoria dello Juventus Stadium è già un VHS in vendita nei peggiori bar di Caracas. Quella squadra compatta, quella difesa a tre così ben collaudata, quell'attacco così tremendamente prolifico, sembrano già ricordi offuscati. E persino la sicurezza nel volto di Strama sembra sparita. Il 3-5-2 del tecnico de Roma soffre troppo nel Monday Night del Tardini. Gli esterni non hanno mai preso le misure: probabilmente se avessero giocato al di fuori della riga bianca se ne sarebbero accorti soltanto i raccattapalle emiliani per "ingombro sulle corsie". Alvarez e Guarìn hanno risposto alla voce "come non fare gli interni di un centrocampo a 5 nel 2012". Iniziative palla al piede, lente e prevedibili. Donadoni ringrazia, perché mentre i due fanno "all'amore con il pallone", lui ha tutto il tempo per dire ai suoi esattamente in quale zolla del campo disporsi.

E così, succede che ci si sveglia dalla favola. Anche perché se Bergamo, il Cagliari, il Real Kazan non hanno suonato l'allarme come si deve, ci pensa appunto Nicolino Sansone, il Napoli che vince e ti scavalca e l'ennesima occasione persa per accorciare dalla Juventus a fare il resto. Drin drin, buongiorno a tutti. E' una nuova suoneria, si chiama "Alvaro Pereira". E' stata scaricata qualche mese fa dal Porto Store ed è stato l'acquisto più bizzarro del grande smartphone nerazzurro. L'uruguagio resta a guardare il suo compagno Nagatomo dalla panchina: "come riuscirei a fare di peggio?", si sarà chiesto. A essere sinceri dopo l'ennesima punizione calciata malamente, ho lasciato per un attimo la mia postazione per riassaporare le prodezze di Sneijder. E pensare che fino a poche settimane fa parlare di lui sembrava quasi una roba da "vedove del Triplete". Oggi l'olandese è forzatamente accantonato per questioni ormai note, peccato che al Tardini sia mancato proprio un giocatore in grado di inventare qualcosa. Tempismo infelice, poniamo subito rimedio...


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