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Pernacchie al Barcellona

di Alessandro Cavasinni

"Oggi difendo la maglia dell'Inter, sono molto felice qui, la gente mi ama. Se ci sono questi rumors sul Barcellona, significa che sto facendo bene le cose e devo proseguire su questa strada. È la mentalità che ho quando vado a dormire. Sono molto calmo, molto felice e a mio agio all'Inter". Parole di Lautaro Martinez, datate 15 gennaio 2020. Prima e dopo, il tormentone è sempre lo stesso: il Barcellona vuole Lautaro. L'interesse del club catalano per il Toro argentino è ormai noto e va avanti da mesi. Gli ultimi, però, sono stati eclatanti: non c'è stato un giorno in cui non si sia parlato di questa trattativa. Giornali, tv e siti: ogni volta una notizia, un'indiscrezione, un retroscena. E poi interviste ad hoc, pareri disparati, opinioni chieste a chicchessia. Un'ossessione, più che un sogno (cit.).

Ebbene, adesso è ufficiale: ne abbiamo piene le balle.

Stucchevole la continua ricerca dell'ultima novità, perché di novità in queste lunghe settimane di quarantena e lockdown ce ne sono state ben poche. È cambiato poco. Pochissimo. Lautaro ha una clausola, attivabile nei primi giorni di luglio (entro il 7 o entro il 15? Poco cambia). Chi lo vuole deve presentarsi alla porta dell'Inter e bussare con 111 milioni in contanti, assicurandosi ovviamente di avere pure l'ok del giocatore. Dopo la cessione di Icardi, il club nerazzurro non ha alcuna necessità di vendere e valuta con calma ogni tipo di soluzione. Lautaro, peraltro, non punta e non punterà i piedi: il Barça di Messi lo tenta, è logico, ma è anche riconoscente verso la società che l'ha portato in Europa e valorizzato come meglio non si poteva. Normale qualche piccola distrazione, siamo umani. Ma chi cerca casi o crisi sbaglia indirizzo.

Ciò che infastidisce è l'arroganza blaugrana. C'è il presidente Bartomeu che da una parte fa il leone con l'Inter e dall'altra l'agnellino, chiedendo l'ennesimo taglio di stipendio ai suoi giocatori (ricevendo dagli stessi un netto diniego). La situazione di cassa del club catalano è di dominio pubblico: il Barça non se la passa per nulla bene. In questi anni hanno investito tanto e male, sperperando pure l'abnorme incasso per la cessione di Neymar. C'è una lotta intestina, come sempre accade quando si avvicinano le elezioni. E le offerte per Lautaro trasudano prosopopea: valutare Junior Firpo 41 milioni non può essere un qualcosa di diverso. L'Inter non si muove dalla sua valutazione e Suning ha dimostrato già in anni duri come sappia dire di no a chi fa il prepotente. Figurarsi adesso che il club è fuori dal settlement agreement e senza necessità impellenti.

Dunque, se Bartomeu troverà i soldi necessari o la formula corretta per pagare Lautaro quanto vale, bene. Altrimenti continuerà a ricevere in cambio sonore pernacchie.

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