Poco chiasso, gennaio è lontano
Eccoci al termine di una settimana che seppur priva di impegni ufficiali possiamo definire trionfale. Ovviamente non voglio riferirmi soltanto all’amichevole contro il Chiasso, bensì alla sentenza del processo di Napoli che fa un po’ di pulizia anche su tutto il caos mediatico sollevatosi inutilmente per mezzo di certi organi stampa che hanno preso felicemente al volo la relazione del pm Palazzi. Tutti possono sbagliare, figuriamoci i giornali. Un passo indietro andrebbe fatto da chi si ostina ancora a mettere in discussione quanto emerso in tribunale, provando a giustificare gli errori grossolani commessi in estate, con dichiarazioni sibilline e citando “acclarati scheletri” che andrebbero forse cercati in armadi più vecchi, e di certo non nerazzurri. Sulla sponda opposta l’Inter sceglie il silenzio.
Il giorno prima della sfida di campionato contro la Juve ho avuto il piacere di intervistare Gianfelice Facchetti, persona disponibilissima a discutere di tutt’altri argomenti piuttosto che di Calciopoli. “Erano frottole”, il suo commento laconico riguardo al fango gettato sull’immagine del padre. Parlando invece della partita si augurava, così come tutti i tifosi interisti, una vittoria ‘della svolta’ che purtroppo non c’è stata. I punti di distacco dalla Juve sono diventati undici e il cammino comincia a farsi sempre più complicato. Quantomeno questa pausa servirà a mettere ordine nei pensieri di Ranieri che da qui a gennaio proverà innanzitutto a portare via la squadra dai piani bassi della classifica. È chiaro che il lavoro che attende il tecnico non sarà dei più semplici, operare nella testa di campioni non abituati a combattere a certi livelli.
Si parla sempre di mercato, ancor più adesso che la squadra non sembra poter reggere una rimonta verso il titolo. Tutto ciò, classifica, nuovi acquisti che potrebbero sembrare una bocciatura per qualcuno del gruppo nerazzurro, dovrà essere distolto dalla mente dei giocatori. La parola spetta come sempre al campo, che ieri ha offerto a Ranieri segnali positivi dall’amichevole contro il Chiasso. Si è visto finalmente all’opera Poli, un ottimo Milito, Zarate sempre più in veste assist man e tanti altri buoni spunti che il tecnico proverà a mettere a frutto una volta che avrà a disposizione l’intera rosa, al rientro dei nazionali. Prima di pensare ai rinforzi occorre attendere ora la risposta della squadra: Cagliari, Siena, Udinese, Fiorentina, Genoa e Cesena, sei partite da affrontare una per volta, col coltello fra i denti, alla ricerca dei tre punti, così come faranno gli avversari. Per adesso gennaio è lontano, solo allora si tireranno le somme e la società potrà agire sul mercato. In questo momento all'Inter serve solo la vittoria, che arriva non con le critiche ma con il sostegno, del resto si è già detto fin troppo.