POV: una settimana di Mondiale qatariota e meno 37 giorni alla Serie A
La caviglia gonfia di Neymar è l'esatta metafora di questa prima settimana di Mondiale: fa male rinunciare già a novembre alla nostra Serie A, in più c'è da registrare un campionato del mondo che per quanto offerto all'interno dei lussuosissimi stadi smontabili del Qatar non aiuta di certo a rimanere incollati al teleschermo. Pochi i match che ci hanno entusiasmato, idem le giocate viste in campo e i talenti balzati agli onori delle cronache. A prendersi la scena sono sempre le due stelle con la lettera M per iniziale, Messi e Mbappé, 35 anni il primo, 23 il secondo, nel mezzo il deserto di Doha e non solo, visto che ci sarebbe anche un certo Richarlison che però, a detta di Cassano, sostanzialmente è una pippa. Insieme alle classiche uscite alla Fantantonio fanno discutere poi i commenti tecnici di Stramaccioni e Adani, il primo un iraniano acquisito, l'altro totalmente in balìa del suo spirito guida argentino. Senza l'Italia, ma pur sempre con la Rai, ci accontentiamo. Per fortuna non mancano le emozioni forti, come i capelli rossi di Nagatomo.
La Francia è già agli ottavi trascinata dal suo Mbappé, il primo a realizzare sette gol ai Mondiali prima di aver compiuto 24 anni insieme a Pelé, che però all'epoca militava nel Santos e veniva del tutto ignorato dalle avances degli sceicchi, ciononostante riuscì anche lui a dire di no al Real Madrid. Sorprese e incertezze negli altri gruppi: la Costa Rica in due partite subisce sette reti, fa un tiro in porta e ha tre punti. Epico, come Brozovic che porta avanti il vessillo dell'Inter guidando il centrocampo della Croazia nel 4-1 rifilato al Canada, nazionale che proprio ieri ha siglato il primo gol in un Mondiale (dopo quasi un secolo di storia i tempi erano anche maturi). Protagonisti anche Perisic con un doppio assist e Livaja (ricordate?) con gol e prestazione narrati dalla voce di Stramaccioni: il multiverso è un concetto di cui sappiamo spaventosamente poco. Nello stesso girone delude il Belgio che cade 0-2 contro il Marocco, con Lukaku che mette i primi minuti nelle gambe del Mondiale all'81', giusto il tempo di vedere i suoi incassare anche il colpo del raddoppio: per dirla alla Moratti, una gran bella fregatura.
A tenere tutti (non solo Adani) con il fiato sospeso fino all'ultima sfida sarà l'Argentina di Messi che se la vedrà con la Polonia. Sull'altro lato della LuLa, Lautaro è criticatissimo più dalle nostre parti che in Sudamerica per essere stato finora l'ombra del Toro che si era esaltato fino a poche settimane fa con l'Inter. C'è chi presto tornerà a contare le ore del digiuno dal gol, chi dirà che i nerazzurri in fin dei conti avrebbero forse fatto meglio a trattenere Livaja. Mentre l'Olanda di Dumfries e De Vrij, prossima avversaria del Qatar, dovrebbe aver archiviato il primo posto nel girone, a meno che l'emiro cambiando la regola non decida proprio adesso che a passare agli ottavi saranno le terze e le quarte in classifica. Oggi in campo anche Onana che proverà a mantenere inviolata la porta del suo Camerun in una sorta di derby d'Italia contro la Serbia di Vlahovic. Sì, il pensiero torna sempre al nostro campionato e a una sosta che fa felice il solo Spalletti, che così salta la tradizionale crisi di metà stagione e potrà sfruttare una doppia partenza sprint. Per fortuna ci sono gli intrecci di calciomercato, mai come in questi giorni ricchi di nomi, idee e scenari imprevedibili, o meglio futuribili. E non sembra sia finita nemmeno qui...