Preferirei solo una rivoluzione
Tornare a parlare di calcio. Imperativo categorico in questi giorni, sebbene sia tutt'altro che facile. I fatti che hanno sconvolto Parigi nella notte fra venerdì e sabato e che rischiano di aprire una nuova pagina della Storia Mondiale rendono difficile il parlare di argomenti ameni come il calcio, ma riflettendoci bene non si può e non si deve cedere al terrore bensì continuare a vivere le proprie vite non dimenticando quello che è accaduto, come purtroppo spesso accade in buona parte dell'opinione pubblica.
Terminata, o quasi, la pausa per le Nazionali si può tornare a parlare del Calcio che interessa durante il corso dell'anno tutti quanti, quello dei club. Si ricomincia con Inter-Frosinone, ma più che il match contro i ciociari che potrebbe far proseguire la striscia positiva dei nerazzurri, ciò che interessa è il mercato, che sta entrando nel vivo. Poco più di un mese e ufficialmente si potranno siglare nuovi contratti per sistemare le rose a disposizione delle compagini di Serie A. L'Inter, come al solito, è già in testa alla specialissima classifica dei nomi accostati (ben più di 70 a metà novembre, neanche ci fosse bisogno di rifondare...), ma più che la reale fattibilità o credibilità di questi, si può già leggere o provare a intuire quale sarà la strategia nerazzurra per la sessione invernale del mercato. Mancini domenica è stato insieme ad Ausilio sulle tribune del Manuzzi di Cesena per visionare Sensi, nei giorni scorsi si era parlato di un interessamento per Pirlo e anche per il capitano della Lazio Lucas Biglia. Tre indizi fanno una prova, si dice e questi tre indizi portano a pensare con ragionevole certezza che l'Inter voglia dare velocità alla propria manovra tesserando un playmaker.
Un playmaker quasi certamente, ma altrettanto sicuramente verrà ampliato anche il reparto degli esterni di attacco a disposizione di Mancini, possibilmente di fascia destra dove l'unico del ruolo è il rientrante Biabiany. L'ordine che verrà seguito per il calciomercato sarà verosimilmente quello con cui abbiamo citato i due ruoli, ciò che è certo è che si continuerà ad aspettare occasioni vantaggiose nell'attesa di qualche cessione, anche perché in rosa ci possono essere al massimo 25 di giocatori. Occasioni che possono essere giovani rampanti e promettenti, scontenti provenienti da top club europei o giocatori disposti a muoversi in prestito senza un particolare esborso economico.
In quest'ottica potrebbe rientrare anche il rinforzo, anzi potrebbero rientrare i rinforzi in attacco e nel reparto dei terzini: Palacio, nonostante le voci che lo vogliono disposto a rinnovare potrebbe seriamente lasciare già a gennaio e a questo punto servirebbe un vice Icardi, più di quanto già servisse nel mercato estivo. Lo stesso discorso si può fare con i terzini con Nagatomo prossimo alla scadenza e quindi all'ultima chance per poter essere ceduto ricavandone qualcosa e altri che potrebbero fare le valigie per trovare più spazio: a questo punto, non prima, si potrebbe pensare a qualcuno per il ruolo, portandosi già avanti nel lavoro che verrà svolto nel mercato estivo quando, si spera, si dovrà allestire una squadra che giochi tre competizioni, e non solo le due sul territorio nazionale.
Non ci sarà dunque una rivoluzione a gennaio all'Inter, purtroppo quella potrebbe esserci nelle politiche mondiali dopo le parole del presidente francese nella giornata di lunedì. Ecco, chi vi scrive avrebbe preferito parlarvi di una rivoluzione calcistica (non per demeriti dei giocatori, sia chiaro) piuttosto che pensare con insistenza alla Rivoluzione degli assetti politici che ormai sembra imminente e che con il calcio c'entrano poco. Anche se proprio dal calcio tutto questo è cominciato.