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Preghiera all'Inter

di Alessandro Cavasinni

Stasera, nell'anticipo della quinta giornata di campionato, l'Inter scenderà in campo al Dall'Ara di Bologna. Dopo Fiorentina, Roma, Spal e Crotone, i nerazzurri cercano altri tre punti su un campo difficile. La squadra di Donadoni ha reso la vita durissima a Napoli e Fiorentina, dimostrandosi un complesso organizzato e in grado di fronteggiare anche squadre sulla carta nettamente superiori. E non ingannino i 12 punti in classifica: tutte e quattro i successi di Icardi & Co. sono stati sudati e mai banali, a conferma che non c'è nulla di scontato. L'anno scorso, per vincere su questo campo, fu necessaria la zampata nel finale di Gabigol. Stavolta la sensazione è che servirà un'Inter feroce per tornare a Milano con il bottino pieno. Un'Inter, insomma, lontana parente di quella abulica e con scarse idee vista allo Scida sabato pomeriggio. Da qui, la preghiera.

Handanovic continui a "ricambiare il favore" alla squadra (come dice lui);
D'Ambrosio migliori la qualità delle sortite offensive;
Skriniar prosegua a zittire gli scettici;
Miranda resti il 'vero' Miranda;
Ranocchia si faccia sempre trovare pronto come allo Scida;
Dalbert abbandoni la timidezza;
Nagatomo si confermi affidabile;
Gagliardini torni in fretta il carrarmato ammirato nella passata stagione;
Borja Valero non perda mai la lucidità;
Joao Mario acquisti cattiveria sotto porta;
Brozovic ritrovi serenità e prestazioni;
Vecino non smetta di chiedere di più a se stesso;
Candreva non si lasci abbattere dalle critiche preconcette;
Perisic prenda definitivamente coscienza di essere un top-player;
Eder sia il dodicesimo uomo più importante d'Italia;
Icardi insista nel percorso di miglioramento anche nel gioco lontano dalla porta.

E un'ultima preghiera la rivolgiamo a Spalletti: non smetta mai di stimolare il gruppo e l'ambiente. L'Inter è un animale che vive su un equilibrio sottile, non solo in campo. Tenere alta l'attenzione è sempre stata una delle chiavi del successo.


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