Provare a vincere (anche) l'Europa League è un dovere
L’eliminazione di martedì contro il Barcellona brucia ancora tra i tifosi nerazzurri. Ci sta. È normale. L’Inter aveva a disposizione solo un risultato e ha perso contro le seconde linee dei catalani. Io sono del partito che se non butti dentro la palla, non meriti di vincere. Semplice. E credo pure che la poca lucidità sotto porta sia una colpa più che una scusante.
Come sosteneva qualcuno più bravo di me, in Europa contano i dettagli. Per una verità incontrovertibile che ancora oggi non può essere ribattuta. E nello specifico caso dei nerazzurri ci sono particolari tramutati in evidenze.
L’aver disputato la partita della vita senza 4/5 del centrocampo titolare e con Brozovic che gioca una partita ogni tre giorni da settembre è un dato di fatto. Come la rete del 2-1 a Lautaro Martinez ingiustamente annullata – e pensate un po’ che quando ero in mix zone e provavo a spiegare il regolamento, e cosa si intenda col termine ‘giocata’ alcuni colleghi mi guardavano come se fossi matto – o i già accennati errori sotto porta.
Ecco, in questo caso credo che ci sia una linea sottile tra le potenziali attenuanti e le possibili accuse. Dipende forse dal come si giudichino i fatti. Non tutto però può essere giustificato o tacciato di critica.
Se si vuole essere protagonisti nell’Europa che conta devi avere almeno 18-20 titolari. È chiaro che non puoi costruire una squadra di tale imponenza solo in un’estate. Quindi ben vengano i ritocchi di gennaio e le ingenti spese nell’estate del 2020, quando sicuramente si potrà mettere mano al portafoglio e rafforzare per davvero un team costruito comunque su un’ottima base.
L’importante è giocare sempre e comunque per vincere. Senza mentalità vincente non si va da nessuna parte. E su questo almeno, rispetto all’anno scorso, il passo è stato enorme. Col PSV i giocatori si erano accontentati del pari aspettando la sconfitta del Tottenham, contro il Barcellona hanno perso provando a vincere.
E siccome né Conte, né praticamente nessun giocatore nerazzurro ha vinto qualcosa nel Vecchio Continente, o meglio fuori dai propri confini Nazionali, guai ora a snobbare l’Europa League. Questo sì che sarebbe un errore imperdonabile e senza scusanti.
Certo che vincere lo Scudetto sarebbe un sogno per tutti gli interisti. Ma l’obiettivo in Serie A deve essere quello di fare più punti possibili, consapevoli che in ambito Nazionale la Juventus resta la più forte. Per crescere sempre di più, dimostrare la propria forza ed approfittare eventualmente dei passi falsi dei bianconeri.
Ma provare a vincere qualcosa – che è diverso dal vincere per forza - è un dovere. Che sia Coppa Italia o la tanto vituperata Europa League. Altrimenti sarebbe come la storia della volpe e dell’uva.
Fidatevi che alzare al cielo un trofeo non sarà mai qualcosa di acerbo.