Quaglia e l'intrigo sulla Milano-Torino
José Mourinho fa discutere, qualsiasi cosa egli faccia o dica. E' il suo destino, non lo scopriamo certo oggi. Al punto che è ormai diventato nobile esercizio, dal momento del suo arrivo in Italia, quello di passare sotto setaccio qualsiasi sua dichiarazione, di farne l'analisi logica, grammaticale, del periodo e del contesto, nel tentativo di dare le interpretazioni più svariate di ogni suo messaggio. Trovare insomma un "codice Mou", stilare quelle che sono le chiavi di lettura per cercare di capire il personaggio Mourinho, anche, se vogliamo, allo scopo di "destabilizzarlo", di provare a scalfire quella sua tanto ostentata sicurezza che in tanti interpretano, a ragione o a torto, come "presunzione". Tutti tentativi che almeno per il momento non hanno dato gli esiti sperati, visto che lo Special One continua a dare sempre meno peso a "rumours" e opinioni varie e imperterrito prosegue nel fare egregiamente il suo lavoro, trascinando l'Inter verso quello che, salvo ribaltoni dell'ultima ora, diventerà il 17esimo scudetto della storia nerazzurra.
L'ultimo episodio è relativo a domenica sera, nello specifico al dopo Udinese-Inter. Dopo la rocambolesca vittoria interista, José Mourinho spende parole di elogio verso l'attaccante friulano Fabio Quagliarella, protagonista di una buona prestazione contro i nerazzurri. Tra le tante cose dette nei riguardi della punta, spicca questa semplice frase: "Mi piacerebbe averlo con me all'Inter". Un attestato di stima, insomma, che sotto sotto celerebbe un piccolo consiglio di mercato. Una frase i cui effetti sono stati subito stemperati dallo stesso Quagliarella, che ha definito uno scherzo le parole del portoghese, ma che alla fine tanto scherzo potrebbe non essere, visto che Mou tra i rinforzi per la prossima stagione cerca anche una punta, e vedrebbe nel ragazzo di Castellammare di Stabia, attaccante propenso alla giocata e soprattutto al gol spettacolare, un ottimo elemento per integrare la rosa, vista anche la sua collaudata attitudine a giocare nel tridente offensivo che Marino applica e Mourinho vorrebbe reintrodurre.
Ma a quanto pare, l'acqua gettata da Quagliarella non è bastata a spegnere il fuoco. Fuoco che invece trova nuova benzina dopo quanto riportato dal quotidiano "Tuttosport", che a partire dalle parole di Mourinho è riuscito a fare una ricostruzione degna di una vera e propria "spy story": stando a quanto dice il giornale torinese, la stima dichiarata di Mou non sarebbe un disinteressato complimento al giocatore, né tantomeno un "consiglio per gli acquisti" al presidente Moratti, ma semplicemente farebbe parte di una vera e propria strategia di mercato, tesa ad alzare la valutazione del giocatore. E perché Mourinho dovrebbe dedicarsi a questa manovra? Semplicemente per mettere i bastoni tra le ruote alla Juve, che da tempo ha messo gli occhi su Quagliarella. Il tutto, però, partirebbe non tanto da Mou, quanto dal dt nerazzurro Marco Branca, che a fine gara, sempre secondo Tuttosport, avrebbe fatto al presidente dell'Udinese Pozzo questa esplicita domanda: "Ma Quagliarella ce lo vendete?". Un gioco degno di un pokerista che con un bluff vuol fare ritirare l'avversario, pur non avendo punto in mano, insomma.
Dopo l'esame di questo "intrigo nazionale" legato a Quagliarella vengono due riflessioni: la prima, preliminare, è che, a prescindere dall'effettiva corrispondenza o meno di queste supposizioni, in questo modo, "Tuttosport" alla fin fine ha fatto un clamoroso autogol, regalando, tra le righe della descrizione di questo particolare "affaire", un vero e proprio elogio alla sagacia e alla maestria comunicativa di José Mourinho, verso il quale non è mai stato particolarmente tenero, e che invece ne esce da questa ricostruzione consolidato nella sua dote di egregio stratega. La seconda riflessione, invece, è più pragmatica: il lavoro di Branca e Mourinho, su questo non c'è alcun dubbio, è teso essenzialmente a fare il bene dell'Inter, ed è davvero difficile credere che l'obiettivo sia depistare le strategie altrui con fini giochi di parole.
E poi, forse non tutti sanno che in via Durini il nome di Quagliarella non è spuntato certo in queste ore, anzi già durante l'era Mancini ci si era messi sulle sue tracce, senza esito. Poi passerà l'estate e magari Quagliarella rimarrà ancora in Friuli, questo è plausibilissimo. Ma se dovesse decidere di lasciare l'Udinese, e accogliere l'invito di Mourinho, siamo sicuri che ciò non avverrebbe per fare dispetti a chissà chi, ma solo perché l'Inter crede davvero nel giocatore e la fiducia, evidentemente, è ricambiata...