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Quando il Mondiale ti rovina i piani

di Luca Pessina

L’Italia delude alla seconda uscita del Mondiale. E se c’è grande rammarico (per essere teneri) per la sconfitta con la Costa Rica da parte di tutto il tifo azzurro, non manca nemmeno la delusione tutta "nero-azzurra" per quanto sta accadendo nella manifestazione brasiliana. 

Già, perché la società ha sempre visto al Brasile come vetrina ideale per i pezzi “pregiati” messi sul mercato. Queste prime gare non hanno di certo regalato soddisfazioni ai dirigenti interisti (a caccia del budget per un colpo definibile tale). Da palcoscenico internazionale, il Mondiale si è trasformato piuttosto in una grande "panchina internazionale". Così nella sorpresa Colombia Guarin resta un desaparecido, completamente ignorato da Pekerman (nonostante il siluro pre-Mondiale, che aveva lasciato intendere ben migliori presagi). Campagnaro fa 45’ senza infamia e senza lode, poi la bocciatura di Sabella. Alvarez chiude in bellezza il trio: nemmeno un minuto giocato (solo su Twitter qualche tifoso della Seleccion lo ha reclamato a gran voce). A questo discorso si potrebbe unire anche Taider, ugualmente sulla lista degli addii, che non ha convinto nell’esordio algerino. 

Nessuna calca di offerte, quindi. Tutto tace sul fronte uscite (o quasi). Perché le squadre alla finestra per i nerazzurri Mondiali ci sono, ma ben nascoste. Perché ora le possibilità di ghiotte occasioni per chi vuole attingere in casa Inter aumentano (in maniera inversa viaggiano le chance di spillare qualche milione extra alle big di Premier e Bundes).

Ma l’effetto boomerang rischia però di non finire qui. Se non bastasse la bocciatura (tecnica) per gli “incerti”, la luce accesa da Kovacic in qualche giocata ha catturato l'attenzione del Real (la più temibile tra le possibili pretendenti) per il gioiellino croato. L’unico incedibile, fino a prova contraria. Alle cifre che circolano nessuna paura (quasi una provocazione). Con la speranza che quella dei Blancos resti solo un’idea (viste le spese folli degli ultimi anni). 

Ad Ausilio & Co.. non resta quindi che sperare in un’inversione di tendenza nel proseguo della manifestazione, almeno per i nerazzurri. E se si vuole trovare un motivo per sorridere guardando al Brasile, la disastrosa avventura del Camerun, prossima alla fine, porterà presto novità sull‘obiettivo Mbia (che deciderà il futuro al rientro dal Sudamerica). Senza dimenticare che nel Messico che ha fermato il Brasile c’è un silenzioso, per ora panchinaro, Chicharito Hernandez. L’unico protagonista atteso che da Corso Vittorio Emanuele sono contenti di vedere solo con la pettorina. Perché per una volta non siano soli gli altri a fare un affare...


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