Quasi bello recriminare per lo 0-0 con la Roma. Martedì l'Inter si gioca la vita
Devo scrivere l’editoriale di getto. Tra l’altro al freddo e al gelo del Meazza. Inter-Roma è terminata da poco e sono praticamente solo in tribuna stampa in quel di San Siro. La partita con giallorossi non potrebbe essere più fresca. Ma deve necessariamente essere considerata come un evento ormai superato. La motivazione è semplice. Martedì i nerazzurri si giocano la Champions League contro il Barcellona del sei volte Pallone d’oro Leo Messì. Quindi va benissimo che i tifosi siano rammaricati per il pareggio a reti inviolate contro la squadra di Fonseca, ma credo non ci sia tempo per rammaricarsi. O meglio: che proprio non sia il momento giusto.
Spesso e volentieri si abusa del termine “decisivo”. Vengono indicate come determinanti e fondamentali partite che in realtà a conti fatti valgono poco e nulla. Ma contro i blaugrana non esiste termine più adeguato. Avete presente quando Conte, riferendosi al match di Dortmund contro il Borussia, aveva parlato di: “Gara che può cambiarti la vita con una vittoria”? Ecco, martedì a San Siro andrà in scena, almeno per quanto riguarda la Beneamata un’altra gara che potenzialmente può valere tantissimo.
Sia in termini meramente economici, perché qualora il Biscione si qualificasse alla fase successiva, entrerebbe una somma ingente di denaro nella casse dei nerazzurri. Sia e soprattutto per stima, fiducia, confidenza e autostima nei propri mezzi.
In Italia ad oggi l’Inter è certamente una grande squadra. Ha certificato sul campo la sua forza. E l’essere considera una seria candidata al titolo è la diretta conseguenza di un fantastico lavoro tramutato in punti. E il fatto che si recrimini dopo un pareggio contro la Roma – che di certo non deve salvarsi e arrivava a Milano reduce da 5 vittorie nelle ultime 6 gare – fa intuire come si creda davvero di poter ottenere qualcosa di straordinario tra i confini italici. È forse quasi una forma di vanto per i supporters del Biscione.
Ma in Europa non si può dire lo stesso. Certo, gli avversari sono sicuramente migliori. Semplicemente più forti. Ma per poter diventare davvero un top club si devono coniugare risultati positivi in Serie A e in Europa.
Attenzione, nessuno pretende che l’Inter vinca la Coppa dalle grandi orecchie quest’anno. Ci mancherebbe. Però penso davvero che una potenziale vittoria contro i catalani possa risultare di straordinaria importanza.
Per evitare possibili contraccolpi psicologici in campionato. E anche perché una cilecca martedì, nonostante il Barcellona sia tra le migliori compagini del mondo, potrebbe far venire alle mente i fantasmi del passato.