Quei bravi (e nuovi) ragazzi
Romelu Lukaku, Stefano Sensi, Nicolò Barella, Diego Godin, Alexis Sanchez, Cristiano Biraghi, Valentino Lazaro. E, ovviamente, Antonio Conte. L'Inter arrivata alla sosta a 18 punti in classifica - e ad una sola lunghezza di distanza dalla capolista Juventus - porta l'impronta di quei bravi ragazzi arrivati nell'ultima sessione di mercato sotto l'ombra del Duomo. Oltre alle vecchie certezze rappresentate dai vari Handanovic, Skriniar, De Vrij, D'Ambrosio, Brozovic, Lautaro e compagnia, lo sprint che ha fatto la differenza in positivo è arrivato, anche se in misure differenti, da tutti i volti nuovi che hanno riempito negli ultimi mesi gli armadietti di Appiano Gentile.
A partire dal bomber belga, protagonista assoluto del prepotente 9-0 su San Marino con la doppietta che gli ha permesso di tagliare l'ambizioso traguardo delle 51 reti con la maglia dei Diavoli Rossi. Record personale che arriva dopo i primi sprazzi in nerazzurro, condizionati dai noti problemi fisici che l'hanno costretto a prestazioni altalenanti e a saltare qualche match di cartello (vedi la trasferta di Barcellona), ma che lo stesso Lukaku vuole curare durante questa pausa: "Mi sono divertito e poi sono contento per aver raggiunto il record di gol in nazionale - ha spiegato nelle ultime ore l'attaccante nerazzurro -. È stato tutto fantastico. La gente si aspetta tanto da noi ed esserci qualificati è molto importante. Adesso resterò qui per curarmi: non andrò in Kazakistan, ma lavorerò sodo per raggiungere il top della forma, mettermi alle spalle i problemi fisici e tornare al 100 per 100". Nonostante tutto, Lukaku ha già timbrato il cartellino tre volte, togliendosi anche la soddisfazione di incornare il Milan nel primo Derby di Milano in carriera.
Partenza più che positiva anche per Sensi, alle prese con il primo problema fisico della stagione accusato nel primo tempo della sfida contro la Juventus. Ed è proprio in quel momento che si è capita a fondo l'importanza dell'ex Sassuolo nello scacchiere tattico di Antonio Conte: con l'ingresso in campo di Vecino la squadra ha perso inventiva, geometrie ed imprevidibilità, consegnando il pallino del gioco agli uomini di Sarri. Sensi in poche settimane è diventato letteralmente indispensabile, crescendo in maniera esponenziale anche nelle zone calde del campo e trasformandosi in una letale arma in più: tre reti e quattro assist per lui in questo avvio di stagione.
Dopo un avvio con il freno a mano tirato, anche Nick Barella ha messo in moto e non si è più fermato: prime presenze ad intermittenza fino alla stoccata volante contro lo Slavia Praga che gli ha regalato la prima (e finora unica) personale gioia nerazzurra nella speciale serata dell'esordio in Champions League. Notte europea macchiata però dall'1-1 finale su cui ha messo la firma proprio la mezzala sarda, che da quel momento in poi ha preso fiducia e indossato con maggior frequenza la maglia da titolare. A partire da quella del Derby, impreziosita dal prefetto cross per il 2-0 di Lukaku. Prestazioni in crescendo, un gol e due assist il suo bottino personale fino a questo momento della stagione.
Hanno fatto complessivamente bene anche Diego Godin (di cui spicca la prestazione monstre nel Derby, ma anche qualche nota stonata come quella del Camp Nou), Cristiano Biraghi (assist per D'Ambrosio alla prima da titolare) e Alexis Sanchez, autore di un primo tempo da top player al Marassi (un gol e mezzo e tante belle idee) e di un secondo di ingenuità che gli è costato il rosso e la squalifica contro la Juventus. Chi dei nuovi ha avuto meno spazio degli altri è Lazaro: l'austriaco continua a sudare nell'ombra, pronto a sfruttare la giusta occasione che prima o poi capiterà anche a lui. Intanto inizia a raccogliere i frutti del duro lavoro di Appiano: suo il gol del momentaneo 1-1 dell'Austria contro Israele, segnali di crescita anche da parte sua. Infine, a chiudere il cerchio delle novità c'è il Comandante Conte. L'uomo che ha deciso di puntare fortemente su questi ragazzi e che finora viaggia a ritmo spedito in campionato proponendo un bel calcio, anche se sullo sfondo rimane un complicato girone di Champions da raddrizzare. Ebbene, tracciando un bilancio complessivo di questi primi mesi, sembra proprio che di quei bravi (e nuovi) ragazzi ci si possa fidare.
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