Radja e l'isola che c'è
di Egle Patanè
Seconda stella a destra, questo è il cammino. E poi dritto fino al mattino, poi la strada la trovi da te, porta all'isola che non c'è... Parole e musica di Edoardo Bennato, canzone che probabilmente ben conosce Radja Nainggolan sebbene i suoi gusti musicali non esattamente circoscrivibili nel ramo del cantautorato italiano. Eppure l'isola felice tanto desiderata da Radja c'è e come. Esiste, non è un'invenzione e neanche un gioco di parole, ma un giro di conti e calcoli economici che costringono Marotta e Ausilio agli straordinari ma che poco piacciono al belga tantomeno interessano. D'altronde il Ninja lo sa, "se ci credi ti basta, perché poi la strada la trovi da te" e la strada lui l'ha effettivamente trovata: la Sardegna o niente.
Non c'è offerta che tenga, neppure gli eventuali 3 milioni di euro l'anno proposti dai turchi del Besiktas che nelle scorse ore hanno bussato alla porta dell'agente Beltrami e che come da previsione hanno incassato un 'no grazie'. C'è solo il Cagliari nella testa del ragazzo che continua a canticchiare "non darti per vinto perché chi ci ha già rinunciato e ti ride alle spalle forse è ancora più pazzo di te". O così o cosà, Nainggolan non si dà né per vinto e pazienta. La via che conduce al Cagliari infatti non è tra le più cerate come dimostra la distanza che intercorre ancora tra Marotta e Giulini, che imperterrito tesse la tela dei suoi escamotage: "Nainggolan? Se dovesse tornare, anche lui è uno dei 'vecchi' e reincarnerebbe lo spirito del Cagliari", dice ai microfoni della Rai, dove rinfranca il mai domo amore verso il centrocampista. Ma poi quasi ritratta con il solito fare da vago uomo d'affari e punge: " Mi fate parlare di un calciatore che è dell'Inter, questo non mi piace perché oggi è un calciatore di un altro club". Un ottovolante di dichiarazioni marchio di fabbrica del numero uno dei cagliaritani, che come da copione confonde l'avversario e dilata le tempistiche delle trattative che diventano vere e proprie telenovele. Come dimenticare dell'affare Barella che costò all'Inter la fatica di un inseguimento lungo mesi e conclusosi solo a metà luglio 2019 dopo vari intrecci che gioco forza mettevano pepe alla dirigenza di Viale della Liberazione salvo poi finire esattamente come previsto?!
Ed è proprio sulle orme di quella trattativa che portò all'Inter uno dei più fruttuosi centrocampisti della Nazionale campione d'Europa che mister Giulini si muove. Nessun cedimento, neppure sul piano Nainggolan, argomento di coinvolgimento emotivo e sentimentale ma che non accenna a scalfirlo di una virgola, specie oggi che in ballo c'è anche il gioiellino uruguaiano Nandez, tanto apprezzato tra le scrivanie di Viale della Liberazione quanto tra i campetti di Appiano Gentile, dove Inzaghi lo accoglierebbe a braccia aperte. Con il sì pronunciato dall'uruguagio la matassa non si è affatto sciolta e al contrario il filo della trattativa si è ingarbugliata proprio negli scorsoi nodi cagliaritani. Prestito con diritto di riscatto chiedono i nerazzurri, prestito con obbligo replicano i sardi e tra matasse e nodi la trattativa scivola in un vero e proprio tiro alla fune che molto probabilmente troverà un lieto fine ma non senza un intreccio hitchcockiano che terrà per un po' sul filo del rasoio protagonisti e spettatori.
Dove c'è Giulini c'è attesa e a pazientare è anche e soprattutto Simone Inzaghi, che nel frattempo continua a lavorare anche con Nainggolan, inserito nella lista dei partenti per la Florida prima che la tournée venisse annullata per prevenzione dopo l'aumento dei contagi registrati in America. Dopo la cancellazione del piano americano, l'Inter si diletterà in amichevoli più o meno locali (quantomeno in territorio nazionale) e dopo il rientro di Skriniar, Brozovic e De Vrij, in attesa di Big Rom, prossimo al come-back in Italy e del resto degli Inter-Nazionali, Inzaghi inizia a tirare le righe intonando lo stesso ritmo di Nainggolan con l'unica differenza di puntare alla seconda stella più che all'isola.
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Domenica 15 dicembre