Riprendersi l'Inter nel momento che conta. Per non avere rimpianti e Sensi di colpa
"Quale errore bisogna evitare? Parlare, bisogna star zitti e lavorare". Nella conferenza stampa alla vigilia dell’insidiosa trasferta del Dall’Ara contro il Bologna, Antonio Conte indica all’Inter la via da seguire per arrivare a fine stagione con uno scudetto in più cucito sul petto. E il discorso non fa una piega, anche perché nelle ultime settimane si è parlato fin troppo: dai casi di Covid-19 che hanno investito Appiano Gentile alle polemiche sui Nazionali, fino ad arrivare al rinvio del match contro il Sassuolo.
L’Inter si isola e torna in campo dopo la lunga sosta forte del prepotente filotto di otto vittorie consecutive (possibilmente da allungare) e dei buoni segnali arrivati dai giocatori impegnati con le rispettive selezioni. Se i vari Barella, Bastoni, Eriksen, Brozovic e Hakimi si son limitati a fare il loro tornando a Milano ‘sani e salvi’, a regalare grandi sorrisi ci hanno pensato il solito Lukaku (timbrato il cartellino contro Galles e Repubblica Ceca), il ritrovato Perisic (gol e assist contro Malta), il rinato Skriniar (in rete cnei match con Malta e Russia) e la costante incognita legata a Stefano Sensi. Convocato quasi a sorpresa da Roberto Mancini per le tre gare di qualificazione che attendevano l’Italia verso i prossimi Mondiali, il 25enne di Urbino ha colto l’occasione per rimettere importante benzina sulle gambe dopo il risicato minutaggio collezionato in stagione e per lanciare importanti indicazioni anche a Conte, un allenatore che si è potuto godere pienamente il talento del piccolo centrocampista nelle prime sei giornate della stagione 2019/20 (tre gol, quattro assist e tante grandi giocate) prima del lungo calvario legato agli infortuni e alle ricadute.
Il primo stop interista è datato 7 ottobre 2019, quando arriva un infortunio agli adduttori che lo tiene lontano dal campo per un mese, con i tempi poi raddoppiati in seguito alla ricaduta del 10 novembre. Poi, a metà dicembre, l’illusione di un definitivo ritorno stroncata dal problema al polpaccio accusato il 27 gennaio. Ad inizio febbraio Sensi rimette ancora piede sul terreno di gioco, ma di nuovo per poco tempo e senza continuità: l’ennesimo infortunio al piede si registra il 13 dello stesso mese. Dopo il lungo lockdown causa Covid-19, l’ex Sassuolo gioca appena 2’ nel ritorno della semifinale di Coppa Italia contro il Napoli e poi si blocca di nuovo per un problema al bicipite femorale (19 giugno). A completare la ricca collezione di sfortune non vanno dimenticati anche gli stop dell’annata 2020/21 con il risentimento muscolare alla coscia sinistra alla vigilia dell’impegno contro lo Shkhatar Donetsk ed un Conte particolarmente preoccupato che ammetteva a Sky come diventasse sempre più "difficile dare dei tempi perché gli ultimi esami davano responso positivo e che non aveva particolarmente niente, però il ragazzo sentiva qualcosina e si faranno altri accertamenti".
Dopo le tante incognite e il poco spazio in campo, complici anche l’affidabilità di Barella, l’esplosione di Eriksen l’ammirazione di Conte per Vidal, Sensi si è rilanciato (si spera) vestendosi d’azzurro e incidendo con il pensate gol contro la Lituania messo in tasca pochi minuti dopo il suo ingresso in campo. "Sicuramente a livello personale è una grande cosa, lavoro per questo e il ritiro con la Nazionale mi è servito mentalmente e fisicamente - dichiarava il 12 nerazzurro dopo la grande serata ai microfoni della Rai - Ho lavorato per i problemi avuti in passato, ora cercherò di essere pronto e disponibile. Inter? Abbiamo un grande obiettivo, abbiamo fatto intanto tre vittorie importanti per Qatar 2022. Sono contento per l'Italia e per l'Inter, cerchiamo di raggiungere più risultati positivi possibile". Il grande obiettivo dell’Inter, ovviamente, è di riporre in bacheca uno scudetto che manca ormai da dieci lunghi anni. E per arrivare a coronare il sogno nel tour de force che attende il Biscione ad aprile potranno tornare utili anche la fantasia e le geometrie dell’ex folletto neroverde: "Sono molto contento per Stefano perché a livello mentale il fatto di sbloccarsi è stato molto importante. Abbiamo bisogno di tutti da qui alla fine e quindi il fatto che si sia sbloccato è positivo per noi" ha sottolineato Conte nella conferenza di ieri. Adesso la palla passa (anche) a Sensi, chiamato a riprendersi l’Inter nel momento che conta. Per non avere ulteriori rimpianti e sensi di colpa.