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Salisburgo-Inter 3-4, le parole di Ausilio e l'esordio di Sommer: il mercato è sopravvalutato

di Mattia Zangari

Salisburgo-Inter 3-4 ha offerto tanti spunti di riflessione utili da approfondire, senza però trarre conclusioni che possono essere affrettate vista la natura ibrida dell'amichevole stessa. Cominciamo con il dire che Simone Inzaghi è arrivato in Austria, per sfidare una squadra già in pieno ritmo campionato, senza i titolarissimi Lautaro Martinez e Francesco Acerbi, due stacanovisti, praticamente sempre in campo nella passata stagione, che con i loro forfait hanno evidenziato come la coperta sia sempre e comunque corta alla Pinetina. Impossibile non notare queste assenze nella tempesta di pioggia dello Stadion Wals-Siezenheim, se ne sarà accorto per primo il 'debuttante' Yann Sommer, messo in croce da due appoggi sciagurati di Mkhitaryan e Barella che gli hanno fatto venire voglia di rimangiarsi le parole rilasciate durante l'intervista di presentazione dove parlava di predilezione della costruzione dal basso da parte del tecnico. Coi piedi, alla prima prova in nerazzurro, l'elvetico non ha mostrato la stessa sicurezza di André Onana, che pure in questi giorni è finito nel mirino della critica, diventando un meme sui social dopo aver preso un gol da centrocampo nel suo esordio con lo United a Old Trafford. 

Ci vuole equilibrio, insomma, anche nel giudicare la prova dell'attacco: senza il Toro, che alla Red Bull Arena si sarebbe sentito a casa, il peso del reparto è stato messo tutto sulle spalle di Marcus Thuram, che ancora sta assimilando le direttive tecnico-tattiche, forse confuso dal doppio lavoro che deve svolgere nel 3-5-2 nerazzurro. Un po' centravanti, un po' seconda punta, ma cambiando compagno tra un test e l'altro o magari anche durante lo stesso. Esperimenti estivi che forse acquisteranno di colpo un senso non appena scoprirà il nome dell'altro partner. Il quarto attaccante che, Ausilio dixit, arriverà prima del via del campionato, fissato per il 19 agosto contro il Monza. Oggi mancano nove giorni esatti e la margherita non è ancora stata sfogliata del tutto: Balogun, Taremi, Beto e Morata, non necessariamente in ordine di priorità, sono i nomi che circolano ormai da settimane. Profili che non si somigliano affatto tra loro, che ovviamente, in caso di arrivo, daranno una forma diversa alla squadra che continua a portare avanti i suoi principi di gioco ma che dovrà prima o poi ammettere di aver perso tre creatori di gioco come Onana, Brozovic e Dzeko.

Intanto, la formazione nerazzurra nel mezzo trova la sua stabilità: perso Brozo, tra i migliori play in circolazione, Inzaghi continua a ricevere segnali molto positivi dal suo centrocampo. Detto di Davide Frattesi che, per caratteristiche atletiche e tattiche, non ha fatto fatica a inserirsi, non si può non tenere conto dell'apporto che sta dando Stefano Sensi alla causa in questa pre-season. In punta di piedi, sempre uscendo dalla panchina, l'ex Sassuolo ha mostrato quei lampi di classe che solo il suo fisico fragile ha oscurato per lunghi periodi della carriera. Ieri ha segnato il secondo gol decisivo in pochi giorni, curiosamente arrivato nei minuti in cui sbarcava finalmente a Milano Lazar Samardzic, colui il quale prenderà verosimilmente il suo posto in rosa. Il mercato che passa in primo piano rispetto al campo, un sorpasso che durerà fino a quando si alzerà il sipario sulla Serie A. Lì, allora, si capirà quanto il mercato, inteso come grande chiacchiericcio. sia sopravvalutato


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