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Santon dall'inizio: perché sì, perché no

di Christian Liotta

A differenza di quanto avviene solitamente, questa volta José Mourinho non è sibillino sul tema della formazione, e anzi fornisce indicazioni importanti sull'undici che domani sera a San Siro sfiderà il Manchester United campione d'Europa in carica. In sostanza, annuncia la conferma di centrocampo e attacco, con Ibra e Adriano di punta, e la presenza in difesa di Maicon e...di Davide Santon. Confermatissimo, quindi, il 18enne di Portomaggiore, per il quale si prospetta il debutto assoluto nella massima manifestazione continentale, arrivata al culmine di un'escalation di prestazioni convincento e consensi generali.

Ovviamente, la soddisfazione per il popolo nerazzurro è tanta, specie per come questo ragazzo appena maggiorenne è riuscito a imporsi all'attenzione generale in così poco tempo. Ma al tempo stesso, la notizia della scelta di Santon è anche fonte di qualche timore: il compito che lo aspetta domani sera, infatti, non è da definirsi "soft", tutt'altro: il Manchester United è una delle formazioni più forti del continente, infarcita di grandi campioni come Cristiano Ronaldo, Rooney e Tevez; di sicuro, sarà un impatto davvero forte per  "il bambino" con l'Europa, i cui effetti possono essere positivi come negativi. Vediamo perché:

 SANTON SI, PERCHE':
- Gode della fiducia incondizionata di Mourinho, che lo ha seguito con grande attenzione da quest'estate e che è stato ripagato da subito. Per Mou, ormai, Santon è un giocatore vero, come ha detto lo stesso tecnico nel post-derby.
- Dal momento del debutto in prima squadra, Santon ha impressionato anche e soprattutto per la dose industriale di personalità messa in campo, che lo ha portato a farsi valere alla grande anche al cospetto di avversari ben più quotati. E oltretutto, giocando sempre in un ruolo che non è propriamente il suo. La Champions, poi, potrebbe gasarlo ulteriormente.
- Sul piano tecnico, può rappresentare un'arma a sorpresa non da poco, perché oltre al lavoro di copertura non disdegna quello di spinta sulla fascia, proponendosi spesso in avanti e cercando assistenze ai compagni e conclusioni personali. In questo senso, al momento garantisce più di Maxwell che negli ultimi tempi si sta dimostrando un po' opaco.

SANTON, PERCHE' NO:
- Come detto, l'incognita maggiore è legata al suo impatto con la Champions, in un incontro delicatissimo come quello con lo United nel quale l'Inter si gioca il traguardo dei quarti che il pubblico invoca ormai da troppo tempo. A livello piscologico, pertanto, dovrà presentarsi al massimo, con la testa sgombra da pensieri e il corpo libero dalle emozioni.
- In questa partita finirà per giocarsi parecchio della sua "reputazione" a breve-medio termine. Chiaro che il soggetto in questione è appena maggiorenne, ma quanto di buono ha fatto vedere sin qui legittima grandi aspettative da parte del tecnico come da parte dei tifosi. E un errore potrebbe costargli molto caro.
- Sulla sua fascia, imperverserà presumibilmente il signor Cristiano Ronaldo, Pallone d'oro 2008, uno di quelli che difficilmente perdonano all'avversario la minima sbavatura. Ma anche Giggs e il velocissimo Nani, le alternative a Ronaldo, potrebbero creargli molti grattacapi.

Le voci dei "pro" e le voci dei "contro" qui si equivalgono, a livello quantitativo. Quale delle due prevarrà? Ovviamente, spetterà al campo, domani sera, l'ardua sentenza. In questo momento, comunque, basta solo gridare a squarciagola: Forza Davide!


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