Sarebbe (stato) l'ideale
Peccato. Considerazione personale, disamina tecnica. Niente di più. Un rammarico che corrisponde a un nome e cognome ben precisi: Konstantinos Manolas, classe '91 di Nasso 'obbligato' a rimanere alla Roma per una serie di circostanze che ne stanno impedendo l'addio in questo mercato estivo. Un addio alla Capitale (ormai quasi sfumato) che avrebbe potuto portarlo all'Inter. Ma andiamo per ordine.
A gennaio (con Stefano Pioli in panchina) Piero Ausilio ha ottenuto il sì del giocatore e del suo agente (trovando l'accordo economico per la stagione 2017-2018) per poi iniziare la trattativa con i giallorossi. Nel frattempo il campionato è andato avanti, con un epilogo incredibilmente negativo che ha portato all'esonero anticipato del tecnico parmense, con il successivo pressing nei confronti di Antonio Conte. Un'opera di convincimento importantissima, che però non ha portato al sì dell'ex Juventus, che ha deciso di rimanere al Chelsea, nonostante le tante problematiche che stanno tuttora caratterizzando la sua avventura londinese.
Appurata, inoltre, l'impossibilità di arrivare a Diego Pablo Simeone (che ha subito anteposto la permanenza all'Atletico Madrid rispetto alle altre opzioni), la società ha virato con decisione su Luciano Spalletti. Da qui, le difficoltà di arrivare al nazionale greco, che a Trigoria avrebbero voluto cedere, trattenendo al contempo Antonio Rudiger, nelle idee del club il difensore dal quale ripartire, rinunciando quindi al primo con il quale c'erano (e permangono) non poche difficoltà per il rinnovo di contratto.
Insomma, sembrava tutto 'apparecchiato', ma il rapporto non semplice tra l'allenatore di Certaldo e il difensore ex Olympiakos (vari i problemi tra i due) ne hanno compromesso l'arrivo a Milano. Probabilmente in modo definitivo. E qui mi collego a quanto fatto intendere da Walter Sabatini in quel di Riscone parlando di quelle che sarebbero poi state le mosse della società.
Per la difesa, dopo Milan Skriniar e al netto delle numerose cessioni più o meno vicine (Jeison Murillo, Andrea Ranocchia e Gary Medel), l'identikit ricercato era e rimane un profilo giovane, ma già pronto per vestire una maglia tanto importante come quella nerazzurra. In questo senso, chi meglio di Manolas? Cattiveria agonistica, marcatore importante e ottimo nel gioco aereo. Che inoltre conosce benissimo il calcio italiano. E aggiungo che i piedi non proprio 'educatissimi' sarebbero passati in secondo piano (ci avrebbe pensato Joao Miranda a compensare).
Uno scenario a parer mio ideale per la squadra che sta nascendo: un duro al fianco di un elemento di classe come il brasiliano. Peccato per qualche litigio di troppo con il buon Luciano, uomo di grandissima personalità che anche la Milano interista imparerà a conoscere molto, molto presto. Strette di mano e 'pietre sopra' permettendo, addio quindi a Kostas. L'uomo che da gennaio pensava all'Inter e che ora si ritrova al centro di un complicato prolungamento con la Roma.
Vedremo, a questo punto, su chi andrà la società per mettere a disposizione del coach di Certaldo il giusto elemento. Come detto, giovane sì, ma pronto. Anzi, prontissimo. Perché in questo preciso momento storico non si può aspettare nessuno.