Se non ce l'ha fatta Mou...
Arsenal-Manchester City di ieri può essere stato il divorzio tra Mario Balotelli e la Premier League. Gli scaltri bookmakers inglesi, non ne dubitiamo, avranno quotato a poco il ritorno in Italia di SuperMario. "L'Italia gli manca, quindi gli manca anche la Serie A", così Mino Raiola dopo la partita di ieri. Mancini era stato più duro: "Mario non giocherà più fino alla fine del campionato, stiamo cercando di venderlo". Queste, in sintesi, le sue parole, che pesano come macigni. Il City in pratica sta scaricando Balotelli. La scommessa personale di Mancini, che l'ha preso dall'Inter a suon di milioni, è persa.
Il City tra l'altro l'aveva a sua volta preso da una squadra che lo aveva di fatto scaricato. Quella squadra ora potrebbe ripensare a lui, almeno così si dice. Se davvero, come probabile, Balotelli lascerà Manchester, si accende così un derby di mercato. A sentire le voci che arrivano dall'Inghilterra l'addio sembra certo, mentre a sentire quelle che arrivano da Milanello Balotelli non interessa. La palla passa quindi in mano all'Inter, in particolar modo a Moratti. Il Presidente vuole metterci la faccia e prendere le decisioni più importanti per la nuova Inter. E questa è una decisione che scotta. Mario sì, Mario no. Moratti sta sfogliando la margherita per decidere se riprendersi il figliol prodigo.
Cresciuto e diventato grande con la maglia nerazzurra, Balotelli aveva gettato a terra proprio questa maglia nella notte più importante per l'Inter, contro il Barcellona. Un gesto che era stato il simbolo del divorzio, ma non l'unico: auto distrutte, magliette rossonere in tv e tanto tanto altro. 'Mario cambierà', così pensava Mancini. Si sbagliava: Mario non è cambiato. Guardare Arsenal-City per credere. Balotelli espulso al minuto 88 per un secondo giallo inutile e stupido. Ma non è stato quello il problema. Al ventesimo minuto infatti Balotelli ha fatto un intervento killer sul ginocchio di Alex Song, che è stato fortunato a non farsi male perché poteva spezzarsi la gamba. L'arbitro non ha visto, altrimenti Balotelli sarebbe stato espulso prima. Nella scorsa partita col Sunderland Mario non era stato da meno: lite con Kolarov perché voleva tirare una punizione. Ci deve pensare Kompany ad allontanarlo, non con le buone maniere. Ma Balotelli, coi piedi, è e rimane un fenomeno (quando ha voglia): proprio contro il Sunderland era stato lui a iniziare la rimonta con un gran gol. Dribbling, assist e gol: il repertorio buono di Balotelli c'è sempre, peccato che lo faccia vedere a sprazzi.
Sono passati quasi due anni dall'addio all'Inter, ma non sembra. Il grado di immaturità, sia in campo che soprattutto fuori, è sempre lo stesso. L'Inter scelse di privarsi di Balotelli proprio per motivi caratteriali. Ora, dopo due anni, perché dovrebbe riprenderlo nonostante la testa di Mario non sia cambiata? In molti allora dissero: "L'Inter doveva vendere Milito, non Balotelli". Intanto Milito, dopo aver scritto la storia dell'Inter e attraversato momenti difficili, è tornato a segnare. Mentre a Manchester si stanno pentendo di aver comprato Balotelli. 'Se continua così, tra 2 o 3 anni può smettere': parola di Roberto Mancini. Uno dei pochissimo con cui va d'accordo. All'Inter c'era Mourinho, non uno qualunque. E neanche il portoghese è riuscito a gestirlo. Come si comporterebbe Balotelli con Stramaccioni o con un altro allenatore magari poco esperto? Se non sono riusciti a gestirlo Mancini e Mourinho, chi può gestirlo?
L'Inter ha già tanti problemi, un problema in più rischierebbe di rovinare ancora di più un ambiente che ha solo bisogno di calma e pazienza. Balotelli sarebbe utile sul campo, anzi sarebbe fondamentale se giocasse ogni partita come sa fare. Sarebbe bello spendere 20 milioni per comprarlo, farlo diventare il fulcro della nuova Inter e puntare tutto su di lui. Ma Balo non può fare il trascinatore alla Ibrahimovic e tradirebbe la squadra alla prima occasione. Balotelli può avere un senso se gestito bene, in una squadra con società e spogliatoio forti e consolidati, non divisi. Magari non con la responsabilità di avere tutto il peso sulle spalle, ma come gregario di lusso in grado di fare la differenza quando conta. Insomma, Balotelli prima o poi andrà al Milan. E con la maglia rossonera farà sicuramente benissimo. Anche perché Mino Raiola è sicuramente più vicino al Milan che all'Inter e il suo nome non rievoca buoni ricordi tra i tifosi nerazzurri. Balotelli non è maturo per l'Inter e l'Inter non è pronta a riaccogliere Balotelli. Mario era un problema nell'Inter del Triplete, figuriamoci ora. Il ritorno resta dal possibile dal punto di vista del mercato: tocca all'Inter prendere una decisione. Ma toccherà anche a Balotelli: deve cambiare, una volta per tutte. La sua classe e le sue giocate potrebbero fare la fortuna dei nerazzurri e di qualsiasi squadra. Ma l'Inter non può permettersi di avere un allenatore e una balia. Il talento c'è, ma non basta. E il passato non si dimentica.