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Segnali (positivi e negativi)

di Marco Barzaghi

Segnali. L’Inter vista contro la Juve non è sicuramente trascendentale, non è una di quelle squadre che possono esaltare o far sognare ma è la prova che, dopo le sconfitte con Chelsea e Valencia, Walter Mazzarri continua con profitto nel suo lavoro di costruzione, segnale che passo dopo passo qualcosa di buono sta nascendo. Il nuovo comandante è soddisfatto, anche se è riuscito a battere i campioni d’Italia solo ai rigori, nonostante un lavoro pesante che si è visto soprattutto nella serata tutta da dimenticare contro il Valencia. Il dato più positivo però è che all’appello mancano ancora Mateo Kovacic e Diego Milito, una coppia che non solo sulla carta può garantire un doppio salto di qualità alla truppa nerazzurra. La qualità di Kovacic, le sue ripartenze e le sue verticalizzazioni sono fondamentali per quello che ha in testa l’allenatore toscano, così come l’esperienza e i gol che il Principe potrà garantire con quei movimenti che nessuno più di lui può disegnare sul campo.

I due sono sempre più vicini al rientro e Mazzarri non può che aspettarli a braccia aperte, senza dimenticare quel Mudingayi, che potrebbe dare corsa e fisicità al centrocampo, così come Alfred Duncan, che l'allenatore vuole provare di persona, vedere con i suoi occhi, prima di dare l’ok a un altro prestito per lui.

L’arrivo di Rolando non lo vedo invece un segnale così positivo. Mi spiego. Sicuramente l’ex Porto può rappresentare un buon affare di mercato, sempre che non sia il lento pilone traghettato da Napoli. Se Mazzarri l’ha rivoluto vuol dire che qualcosa di buono c’è, ma anche che l’attuale difesa non gli offre le garanzie adeguate per la prossima stagione. L’infortunio di Samuel, i problemini di Chivu, Andreolli abbastanza macchinoso sono forse i motivi che hanno portato Branca a chiudere con l’amico Pinto da Costa. Non sono però buoni segnali in vista del campionato che sta per iniziare, anche perché Rolando dovrà iniziare da zero il lavoro che i compagni hanno già cominciato da un mese, un problema da non sottovalutare visto il fisico e la condizione del portoghese dell’ultima stagione in cui ha giocato solo 10 partite.

L’altro motivo per cui non lo giudico un segnale così positivo è che mancano ancora gli esterni. Non voglio essere noioso ma ad ogni partita dell’Inter si vede come la carenza più importante sia proprio lì, sulle fasce, dove urgono al più presto dei laterali di livello per il gioco che vuole fare Mazzarri. Non delle controfigure di Maggio, Zuniga e Armero, ma dei giocatori del loro stesso livello, per dare un senso al progetto WM.

Per fortuna però  un segnale importante Moratti l’ha lanciato, uscendo finalmente allo scoperto, dopo tanto silenzio, lasciando alla Gazzetta praticamente le sue parole d’addio, l’anticamera del closing con Thohir, sempre più vicino, una fumata bianca che potrebbe rendere più chiaro tutto, anche il mercato, con un segnale forte e importante, un segnale storico.


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Domenica 15 dicembre