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Siamo abituati troppo bene. Piedi per terra (anche noi tifosi)

di Raffaele Caruso

Udinese 2, Inter 3. Una vittoria che vale ben più di tre punti. Perché quella di sabato era quasi una finale da non sbagliare e da portare a casa in qualsiasi modo. Lo abbiamo fatto segnandone tre e dominando gran parte della partita, sbagliando una caterva di gol. Le due reti siglate ad inizio primo tempo e inizio secondo tempo dimostrano come la squadra sia scesa in campo con l'obiettivo di cancellare la brutta prestazione del derby, dopo aver lavorato benissimo in settimana. 

Vero, i gol concessi fin qui sono tantissimi e anche le due reti subite contro l'Udinese dimostrano qualche problemino in difesa (manca anche l'apporto del centrocampo). Dopo il fischio finale della gara di sabato qualcuno però ha criticato in maniera severa la prestazione dei nerazzurri. Probabilmente siamo stati abituati troppo bene dal cammino incredibile dell'Inter Campione d'Italia.

Siamo ancora accecati dallo straordinario percorso che dimentichiamo anche quanto sia stata difficile la prima parte di stagione. Ricordate? Lo scorso anno, di questi tempi, tra le altre partite l'Inter perdeva in casa contro il Sassuolo e pareggiava in casa contro il Bologna, mentre all'esordio in Champions League contro la Real Sociedad sforna una delle più brutte prestazioni della stagione.

Nello stesso periodo vince di misura in casa dell'Empoli e fa 4 gol alla Salernitana solo dopo l'ingresso in campo di Lautaro. La seconda stella è arrivata in anticipo e dominando, ma 12 mesi fa eravamo ancora un cantiere aperto. Come oggi. Ad inizio stagione è sempre difficile. Per tutti. Quindi piedi a terra, testa bassa e pedalare. Troppe critiche, alcune davvero eccessive e fuori luogo. Bisogna restare vicini alla squadra. 


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