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Sponsorizzazioni, investimenti e mercato: l'Inter prova a mettere il turbo

di Domenico Fabbricini

E' di ieri la notizia, che sarà resa ufficiale già nel corso della prossima settimana, della decisione di Suning di sponsorizzare il centro sportivo 'Angelo Moratti' di Appiano Gentile. In verità ieri sono già apparsi i primi gonfaloni con il marchio "Suning" sul viale di ingresso della Pinetina, affianco a quelli nerazzurri finora presenti con il semplice logo dell'Inter. In pratica quindi il colosso cinese cui fa capo la proprietà è già materialmente presente, si attende ora solo l'ufficialità dell'accordo. Cosa vuol dire questo, a parte la caduta di un altro baluardo dei nostalgici, che dovranno abituarsi all'idea di un calcio-business in cui gli sponsor la fanno da padrone anche nel centro sportivo intitolato al padre della Grande Inter? Non solo l'inizio di un cambio generazionale che i cinesi stanno portando all'Inter e al calcio italiano, con modalità di business che fuori dai confini nazionali sono la prassi, e che da noi stanno pian piano prendendo piede. Ma anche, guardando all'immediato futuro, un passo importante verso nel colmare il gap del Fair Play Finanziario, fondamentale per soddisfare le richieste dell'Uefa e operare sul prossimo mercato estivo senza alcun paletto.

La notizia del brand naming di Appiano era già nell'aria da tempo ed era già stata snocciolata tra le idee dei gruppo cinese per portare nuovi fondi all'Inter, ma il fatto che sia diventata realtà significa che alle parole sono seguiti immediatamente i fatti, e altri partner arriveranno nel prossimo futuro per finanziare ulteriormente il club. Una strada poco battuta dai club italiani, che hanno sì sponsor importanti, ma basano buona parte dei propri ricavi su mercato giocatori, biglietteria e merchandising. Sponsorship e stadio di proprietà sono invece le nuove frontiere già realtà in molti Paesi europei, e che permettono quindi di riempire le casse societarie senza per forza sacrificare calciatori utili alla causa.

In questo caso, trattandosi di uno sponsor "interno", il suo valore non può superare del 30% quello dei ricavi del club, ma si tratta pur sempre di denaro fresco che avvicina all'obiettivo del pareggio di bilancio (il gap da colmare è di circa 60 milioni). Il resto lo faranno altri sponsor (occhio all'accordo con Alibaba, che dispone di risorse finanziarie importanti) e il mercato di gennaio, con una rosa in esubero che va sfoltita di queli elementi di cui si è già ampiamente parlato. Ecco che allora portare il bilancio in attivo già al termine del mercato di riparazione non appare più tanto una chimera, e dalla prossima estate potremmo davvero divertirci con il gruppo Suning libero di investire sul mercato.

Ma alla fine, come sempre nel calcio, si può parlare di strategie finanziarie e investire denaro quanto si vuole: il giudice ultimo è sempre il campo e finora agli investimenti milionari dell'Inter non hanno fatto seguito i risultati sperati. Oggi si gioca a Reggio Emilia contro il Sassuolo, un'occasione troppo ghiotta, visti anche i tanti assenti tra i neroverdi, per non centrare la terza vittoria consecutiva e mettersi in una posizione di classifica decisamente più interessante. Dopo lo stentato avvio di campionato basterebbe davvero soltanto un filotto di vittorie per tornare in corsa per l'Europa che conta, dirlo qualche settimana fa poteva sembrare un sacrilegio, eppure il calendario potrebbe dare una mano. Mercoledì infatti l'Inter riceve la Lazio e chiuderà poi il girone di andata a Udine. 

Ripianare i conti, operare scelte oculate sul mercato e rimettersi in carreggiata in campionato, tutto nel giro di poche settimane, vorrebbe dire davvero regalare un Natale felice ai tifosi nerazzurri e cominciare sotto i migliori auspici il nuovo anno.


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