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Squadra scarica e senza leader: da anomala a maledetta il passo è breve

di Marco Barzaghi

Passano i giorni ma l’harakiri di Guarin continua a imperversare e rischia di diventare il simbolo di una stagione piena di rimpianti e di occasioni sprecate. Il pericolo adesso è che si finisca in verticale, come l’anno scorso, quando gli Strama’s, falcidiati però da una quantità infinita di infortuni, crollarono per concludere al nono posto in quella che forse sarà ricordata come la peggiore stagione dell’era Moratti.

Mazzarri ora deve ritrovare tutta la sua forza per invertire la rotta e scacciare i fantasmi dell’anno scorso che cominciano a rimaterializzarsi, ma anche quelli nuovi che adesso hanno preso di mira la sua panchina, con i nomi di Mihajlovic e De Boer che iniziano a girare pericolosamente. Non credo si sia mai trovato in una situazione così difficile in tutta la sua carriera, in panchina a Livorno a tratti mi è quasi sembrato quasi demoralizzato o rassegnato di fronte al divenire degli eventi, anche prima della follia di Guarin. Nella partita di andata contro il Sassuolo per esempio, sul 4 e 5 a 0, continuava a chiedere di più ai suoi giocatori, mai contento, insoddisfatto anche delle virgole.

Eravamo però a inizio stagione, Moratti seguiva la squadra anche in trasferta, l’Inter volava e c’era un grande entusiasmo, però gli interpreti, dentro e fuori dal campo, sono gli stessi. Non si può che sperare quindi che la squadra, insieme alle batterie di WM, si ricarichi molto velocemente perché già sabato sera contro il Bologna l’Inter si gioca tanto, contro il suo passato, contro le sue paure, per proiettarsi verso il futuro e non crollare per l’ennesima volta in casa contro i rossoblù come nelle ultime due stagioni.

Quello che più mi è sembrato mancare soprattutto nell’ultima partita a Livorno è la mancanza di un leader, di un vero e proprio capo carismatico, in grado di guidare la squadra nei momenti difficili, di caricarsela sulle spalle e aiutarla a gestire situazioni complicate ed evitare di buttare via punti e occasioni come invece è successo troppo spesso negli ultimi mesi. Lo zoccolo duro dello spogliatoio, gli argentini per intenderci, sembrano, chi più chi meno, alla fine della loro gloriosa avventura in nerazzurro, negli altri mi sembra difficile riconoscere le stimmate del leader, forse solo Juan Jesus ha quella forza contagiosa in campo ma è ancora troppo giovane.

Potrebbe essere Hernanes? Almeno dalle sue ultime dichiarazioni direi di sì, soprattutto dopo che ha finalmente trovato il suo primo gol in nerazzurro, una delle poche note positive della terribile serata di Livorno. Sarà Vidic il nuovo comandante nerazzurro? Forse. E’ però ancora presto per pensare già al futuro come purtroppo in tanti stanno già facendo. Mancano ancora sette partite e c’è un’Europa da riconquistare, per non far sì che questa sia solo una Stagione Anomala, non un’altra Annata Maledetta.


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