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Sul campo. Come Ben Johnson

di Alessandro Cavasinni
Seul '88: Johnson taglia il traguardo davanti a Lewis

Avete presente quei ritornelli di quelle canzoni odiose che ci si ficcano in testa e non ne vogliono sapere di uscire? Oppure quegli stacchetti televisivi inventati ad hoc dai pubblicitari per rincoglionire la gente e indurla all'acquisto di un determinato prodotto? Tattiche subdole che in Italia trovano terreno fertile, fertilissimo. Quasi un habitat naturale. Qualcuno parlava di terra dei cachi. Oggi si potrebbe dire la nazione dei grandi fratelli o degli amici.

In un contesto più o meno ridicolo, nascono e crescono affermazioni e idee altrettanto ridicole. Una di queste, in voga da qualche annetto, è l'espressione 'sul campo'. Di moda in ambienti juventini, ovviamente. Ma non solo, e questo è preoccupante. 'Sul campo' viene ripetuto fino alla nausea nei tg sportivi, nelle trasmissioni calcistiche, nei salotti colmi di presunti esperti. 'Sul campo' viene affermato dai protagonisti, dai dirigenti e dai cronisti. Il tutto, con chiarissimo riferimento ai due titoli estirpati alla Juventus dalla giustizia sportiva, di cui uno assegnato all'Inter.

L'obiezione è questa: "Sul campo, la Juventus vinse quei campionati". Altri, tra cui il numero uno dell'Fc Juventus, vanno oltre: "Sul campo sono 30", fregandosene altamente della giustizia, dei regolamenti e della legalità. La domanda: cosa vorranno indicare con quest'espressione tanto in voga? Proviamo a chiarire. A sensazione, e con uno sforzo di pura fantasia, 'sul campo' vorrebbe dire che la Juventus ha meritato gli scudetti perché durante le partite di calcio di quei tornei ha fatto più punti degli avversari. Benissimo. E questo, mi domando, cosa dimostrerebbe? Difficile entrare nella testa di chi promuove e divulga tali sciocchezze.

Chi dice 'sul campo', poi dovrebbe avere l'onestà di porsi questa domanda: chi andava sul campo? Rispondo io per loro: i giocatori della Juventus e l'avversario di turno. Altra domanda: chi li metteva sul campo? L'allenatore della Juventus. Chi forniva all'allenatore della Juventus quei giocatori che andavano sul campo? La dirigenza. E da chi era composta quella dirigenza che forniva i giocatori all'allenatore che li metteva sul campo? Era composta soprattutto da personaggi che poi saranno radiati dal calcio. Ecco dimostrato come l'espressione 'sul campo' non voglia significare assolutamente nulla. Perché 'sul campo' è la conseguenza diretta di ciò che avviene fuori dal campo. In sede di mercato, di organizzazione della stagione, di programmazione, di scelte. Altrimenti perché tante critiche quest'anno a Moratti e Branca? Oppure perché fino a pochi mesi fa critiche feroci dai tifosi juventini per Marotta e per lo stesso Agnelli? Se il calcio si riduce tutto a 'sul campo', le critiche dovrebbero rivolgersi solo ai giocatori. O no? Invece...

Limitarsi superficialmente ad analizzare campionati e partite di calcio dicendo 'sul campo' sarebbe come dire che Ben Johnson, ai Giochi olimpici di Seul '88, vinse l'oro nella finale dei 100 metri. Il corridore canadese, tre giorni dopo il trionfo e il record, fu trovato positivo ai test antidoping per assunzione di steroidi e fu quindi squalificato con il conseguente annullamento della vittoria e del record. Cosa avremmo detto se Jonhson si fosse presentato in conferenza stampa dicendo: "Sì, è vero, sono dopato. Però sul campo ho battuto Carl Lewis, quindi l'oro mi spetta di diritto"? Grasse risate.

Ecco, appunto, ridiamo. Però mi raccomando, facciamolo sul campo

Twitter @Alex_Cavasinni


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