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The truth about Pirlo: la chiamata che svela tutto sull'Inter e Mancini

di Daniele Alfieri

L'Inter è in testa ma ahinoi rimangono i soliti problemi. Manca il 'bel gioco', Mancini cambia moduli manco fossero le sue sciarpe, Icardi segna e corre di più sulla copertina di FIFA (e nel videogame non twitta foto osé del suo procuratore), Kondogbia è stato pagato troppo perché non è uno che fa i gol (quello al Torino non vale), Handanovic para anche le mosche fomentando le reazioni sdegnate del Partito Animalista e Miranda non è più quello di Vamos a la playa.

Queste alcune delle analisi che analizzano i mali perenni dei nerazzurri, reduci dalle otto vittorie nelle prime dodici giornate, in un campionato più equilibrato rispetto alle annate precedenti grazie alle splendide parabole di Napoli, Fiorentina e Roma e all'inizio no della Juve (va detto però che i bianconeri si sono rinnovati al momento giusto dopo il non Triplete conquistato nella stagione scorsa). Un'Inter a queste altezze la si era vista solo con Mourinho, ma ricordate che anche quella non è che facesse un gran bel gioco, a confronto con le rivali che finivano la stagione con zero tituli.

Prostituzione intelectuale a parte, i veri intenditori sanno bene che c'è un solo modo per uscirne: Mancini dovrà affidare le chiavi del suo centrocampo al miglior regista degli ultimi venti anni, quel Pirlo che pochi mesi fa si era messo alle spalle l'Italia, la Serie A, la non Champions vinta a Berlino, per approdare dall'altra parte del globo nel prestigioso torneo della Major League Soccer. In tanti si saranno chiesti quanto ci sia di vero sulle presunte chiamate fra il tecnico e l'asso del New York City. Ebbene anche noi, dopo opportune investigazioni, siamo riusciti a intercettare proprio dal telefono dell'ex juventino parole che dimostrano che i contatti non sono poi così ben avviati. Insomma, non vogliamo illudere i tifosi speranzosi, ma difficilmente potremo vedere nuovamente Pirlo all'opera nel nostro campionato, né sentire Caressa urlare alla 'maledetta'. L'interlocutore, come si evince dall'appellativo usato dal calciatore, sembra essere un dirigente di un altro club, che per necessità di trascrizione chiameremo Mister M. Qui di seguito vi proponiamo integralmente lo scambio di battute che hanno avuto i due.

Pirlo: "Hello".
Mister M: "Pronto, Andrea?".
P: "Direttore, è un piacere risentirla...".
M: "Anche per me, però ti sento un po' moscio. Va tutto bene a New York?".
P: "Tutto bene direttore, ma la prossima volta che telefona si ricordi del fuso… Qua sono le 4 a.m.".
M: "Scusami Andrea, non volevo disturbarti... Ti ho chiamato per una questione molto importante che ci riguarda".
P: "Guardi che le ho già detto che non torno...".
M: "Lo so, lo so... Ma questo non c'entra. Hai letto le ultime notizie di mercato qui in Italia? Si dice che Mancini voglia provare a convincerti ad andare all'Inter. Io ho spiegato che è impossibile perché tu sei fedele ai nostri colori e che rimarrai...".
P: "Sì direttore, ho letto, ho letto. Non so davvero da dove salti fuori questa storia dell'Inter... ".
M: "Quindi stai dicendo che le chiamate di Mancini, il prestito per tre mesi, è tutta un'invenzione dai giornalisti?".
​P: "Mi ha chiamato qualche giorno fa, questo sì, ma per altri motivi. Voleva aggiornarsi sulle mode newyorkesi autunno-inverno per le sciarpe. Ha detto che mi ricontatterà prima di Natale".
M: "Ehm... Tutto qui? Nessun accenno a un tuo ritorno da quelli lì?".
P: "Zero. Anzi, mi aveva chiesto di provare a convincere Vieira, vuole che torni a giocare. Pensa a un centrocampo ancora più fisico di quello che ha oggi, ma gli ho spiegato che adesso Pat fa l'allenatore...".
M: "Quindi non tornerebbe neanche da noi...".
P: "Non ci starà pensando anche lei, direttore?".
M: "Certo che no, Andrea! A noi servirebbe uno come te, anzi proprio te perché come sai oggi...".
P: "Basta direttore! Le ho già detto che non cambio idea, né tantomeno torno a farmi allenare da quell'incapace".
M: "Ma ci servi Andrea! In estate abbiamo preso quel brasiliano facendo fare una minusvalenza a quelli lì, sapevamo che non fosse un fenomeno, ma nemmeno un macellaio! Hai visto che cosa ha combinato con il tedesco in Champions League?".
P: "Era spagnolo, direttore, un difensore spagnolo. Ho visto la partita, anche se in questo periodo sto seguendo sempre meno il calcio europeo. Qua abbiamo il wrestling, l'NFL... Sa, tutti sport più rilassanti e con meno violenza".
M: "Va bene Andrea, se lo dici tu... Ma se vuoi ripensarci sai sempre che da noi…".
P: "No direttore, mi spiace davvero. Sto bene qui in America. And please, stop rumors".


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