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The Young Pioli: "Basta compromessi, basta giocatori a mezzo servizio: io voglio fanatici dell'Inter"

di Alessandro Cavasinni

Immaginiamo per un attimo Stefano Pioli, da poco divenuto nuovo allenatore dell'Inter, che per la prima volta – dopo la sosta per le Nazionali – si trova di fronte tutta la rosa nerazzurra. Una sorta di battesimo del fuoco per il nuovo tecnico, che non può perdere tempo e deve dare immediatamente una sterzata alla stagione fin qui parecchio deludente. Il calendario non scherza e propone immediatamente il derby. E allora Pioli, prima ancora che proporre le sue idee tattiche, deve smuovere le coscienze di un gruppo non particolarmente produttivo con De Boer anche per propri demeriti in fatto di applicazione.
Quindi immaginiamo Pioli ad Appiano Gentile, in piedi nello spogliatoio, con il suo staff e i tutti i giocatori. E immaginiamo il suo primo, vero discorso alla squadra. Cosa direbbe? Forse, direbbe questo:

"Toc-toc!
Toc-toc!
Non ci siamo.
Da questo giorno in poi, non ci siamo. Non importa chi venga a bussare alla nostra porta. Ci siamo, ma soltanto per l'Inter. Da questo giorno in poi, tutto quello che era aperto diventerà chiuso.
La tolleranza? Non abita più qui ormai, l'abbiamo sfrattata. Ha lasciato la casa al nuovo inquilino, il quale ha gusti diametralmente opposti nella decorazione. Sono tanti anni, troppi anni che andiamo noi verso gli altri. E' ora di stare fermi. Non andiamo da nessuna parte. Noi stiamo qui perché noi cosa siamo? Noi siamo il cemento. E il cemento non si muove. Noi siamo il cemento e non abbiamo finestre, noi non guardiamo al mondo. Soltanto le grandi squadre posseggono il carisma della vittoria. Non abbiamo motivo di guardare fuori.
Fratelli nerazzurri, noi dobbiamo tornare a essere cattivi, inaccessibili e affamati. Questo è l'unico modo in cui torneremo ad essere grandi. E non ho più voglia di vedere giocatori a mezzo servizio: io voglio solo grandi storie d'amore. Io voglio dei fanatici dell'Inter. Perché il fanatismo è amore. Tutto il resto è solo un surrogato e deve restare fuori dall'Inter.
Con l'orientamento del tecnico precedente, l'Inter ha conquistato grandi manifestazioni d'affetto dalla stampa ed è diventata popolare nei tifosi. “Oh, non è meraviglioso?”, starete pensando. Abbiamo ricevuto moltissima stima e ci hanno sommersi d'amicizia. Solo che io non so assolutamente cosa potrei farmene dell'amicizia che mi ha concesso questo mondo. Quello che voglio è l'amore assoluto e la totale devozione all'Inter. Questo significa che sarà una società per pochi. Sì, è un'ipotesi e non la realtà. Ma perfino quest'ipotesi non costituirebbe uno scandalo. Io dico: meglio contare su pochi che sono affidabili che contare su molti che sono distratti e magari indifferenti.
La grande squadra si può misurare soltanto con le vittorie. Il che vuol dire fedeltà assoluta all'Imperativo. Fissate questa parola in fondo alle vostre anime: Imperativo.
Da questo giorno in poi, è questo che il vostro allenatore vuole. E' questo che l'Inter vuole.
L'allenamento, dunque, non sarà più un appuntamento mondano, ma diventerà duro lavoro. E il peccato non sarà più ad libitum.
Io non mi aspetto nessun applauso da parte vostra. Nessun grazie verrà pronunciato da questo spogliatoio né da me e neanche da voi. La cortesia e le buone maniere non sono affari per gli uomini di un'Inter vincente. Quello invece che mi aspetto è che voi facciate quello che vi ho detto di fare. Non c'è niente al di fuori dell'obbedienza a Stefano Pioli.
Io so che obbedirete perché avete capito che questo allenatore non ha timore di perdere l'apprezzamento dei tifosi o il favore della stampa. E questo vuol dire che questo allenatore non negozia. Non negozia su niente. E non negozia con nessuno. E questo vuol dire che questo allenatore non è ricattabile.
Da questo giorno in poi, la parole compromesso è dunque bandita dal nostro vocabolario. L'ho cancellata io.
Amala".

 

*Libero adattamento dal discorso di Papa Pio XIII ai cardinali nella Cappella Sistina nel quarto episodio della prima stagione di 'The Young Pope', serie-tv firmata da Paolo Sorrentino.


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