Thohir trattiene Moratti e non molla Mazzarri. Isla? E' autogol Juventus
Thohir e mercato. E, tra loro, il campo da gioco. A Pinzolo si suda, a Milano anche. Chissà in Indonesia. Di certo si fatica parecchio anche a Londra, tra royal baby e summit vari. Leonardo, cordate, uffici legali. In mezzo a tutto questo trambusto c'è l'Inter, che deve ripartire dopo un biennio traumatico.
I bene informati lo danno per certo: Erick Thohir entra in società e lo fa dalla porta principale. Il 75% del pacchetto azionario passa nelle mani del ricco indonesiano, che così corona il suo sogno di arrivare nel calcio che conta. Da verificare le cifre dell'affare, le quote d'ingresso, il rinnovo del CdA e, soprattutto, i nuovi incarichi dirigenziali che verranno assegnati. Leonardo è un nome caldo in tal senso: si parla di un incontro a Londra per ricongiungere il brasiliano e Moratti. I due non hanno mai smesso di stimarsi, neppure dopo l'addio improvviso dell'estate 2011.
E attenzione alle parole. Moratti ha sempre parlato di 'socio', mai di 'acquirente'. Una differenza abissale: nessuna volontà di abdicare. Ed è giusto così. Thohir, da persona intelligente, ha capito la strategia e volentieri lascerà la gestione sportiva a chi ne sa di più, ma avrà voce in capitolo.
Restando nel campo delle ipotesi (che per qualcuno sono già certezze), folle l'idea di un licenziamento in tronco di Mazzarri. Il tecnico di San Vincenzo avrà tutto il tempo di lavorare ad Appiano Gentile per rilanciare l'Inter ed è falsa la voce di un Thohir voglioso di mettere in panchina un altro allenatore. Ieri, contro il Vicenza, si è ancora visto pochino della Mazzarrinter, ma i carichi di lavoro sono notevoli e gli obiettivi del ritiro altri che non fare goleade estive.
Qualcosa manca ancora, il mercato accontenterà Walter. Perché è evidente che, a differenza del recente passato, si sta facendo di tutto e di più per mettere l'allenatore nelle migliori condizioni. Manca – è lampante – un mediano e manca un esterno destro, perché Nagatomo lì rende meno e perché il solo Jonathan non può bastare. L'attesa è per Mauricio Isla, che vuole vestire il nerazzurro. Al limite del buffo i bluff di Marotta e Conte: la Juve tratta Zuniga e Lichtsteiner resta il titolare nella testa del tecnico bianconero. Solo manovre di disturbo con mero fine economico. L'Inter però non intende accollarsi la promessa del riscatto che peserebbe ben 9 milioni di euro da porgere all'Udinese: un accordo stipulato dalla Juve un anno fa, che ora vorrebbe scaricare su Moratti. Sta a Marotta e all'Udinese trovare una soluzione, altrimenti Isla potrebbe restare un altro anno a Torino in naftalina. Con la conseguenza spiacevole per i bianconeri di dover sopportare il cileno e, fra 12 mesi, pagarlo interamente ai friulani. Senza contare che, con Isla in organico, difficilmente Agnelli avrebbe i soldi per Zuniga (il Napoli chiede giusto 10 milioni), mentre l'Inter potrebbe ripiegare tranquillamente su un olandese a scelta (Van der Wiel o Janmaat), sul giovane Wallace oppure sullo stesso Zuniga (pista comunque complessa).
Di certo, c'è ancora tanto da sudare. E non solo in campo.