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Thuram e i derby milanesi del 2023 senza le lacrime di Tonali

di Egle Patanè

Derby. Again. Dopo gli ultimi quattro giocati e vinti, il Milan non vuole perdere l'abitudine e continua a sfidare, perdendo, i cugini. Dopo la finale di Istanbul, realmente mai passata tra le mani dei rossoneri, costretti al contrario a vedere festeggiare una San Siro tutta nerazzurra, gli ex campioni d’Italia hanno tentato un’altra stracittadina per sfidare i cugini tentando di prendersi una vittoria nel mercato. Ma pur avendone zelantemente studiato le mosse e ben preparato la partita ha banalmente sottovalutato, coerentemente come nell’ultimo vis a vis sul campo, un piccolo dettaglio: la contromossa dell’avversario con di guizzo del leader annesso. E come in quel 10 maggio, anche a giugno il copione è lo stesso: sette minuti senza vedere l’area di rigore avversaria e via con l’affondo. Volerla parafrasare letteralmente l’incornata del Toro di Bahia Blanca non è ancora stata formalizzata e per quanto ipotecato, il quinto derby del 2023 non si può ancora dire concluso. Affinché cali il sipario sul match e il triplice fischio risuoni manca ancora da scrivere la frase più importante: nome e cognome del francese sul contratto da depositare in via Rosellini 4. 

In Viale della Liberazione o a Ibiza che sia, finché non viene sottoscritto il vincolo legale che ne suggelli il connubio non c’è calo di tensione ammesso né striscioni da sbandierare. Certo, se i ricordi degli uno contro uno con palla al piede sono ancora troppo felicemente vividi non può altrettanto dirsi degli ultimi scontri di mercato giocate dalle due milanesi. Quantomeno lato Inter. Non è un caso che il webbe si è già riempito di meme-ricordo di quel famoso derby per Kondogbia, terminato dopo una lunga rincorsa al francese e spuntata alla fine dai nerazzurri, finiti poi a pentirsi dei tre punti virtuali ma dei 35 milioni più che reali versati al Monaco per accaparrarsi un cartellino poi quasi “regalato”. Ma si sa, la memoria e corta a piacimento e in tanto dimenticano quel derby lampo imbastito per un Milan Skriniar che all’epoca di Milan sembrava avere solo il nome.

Caduto nel dimenticatoio quell’altro +3 portato a casa quando lo slovacco acquistato dalla Samp preferì il Biscione al Diavolo passando immediatamente dopo per essere il flop della sessione di mercato di turno: un signor nessuno facilmente dimenticato dal colpaccio Bonucci. Colui capace di spostare gli equilibri. Dei giudizi in quel caso. E forse solo quelli. Ma questo è passato. 

E pure quella per l’ormai quasi ex Gladbach è una sfida Milano nord vs Milano sud agli ultimi giri d’orologio. Con tanto di fischietto in bocca pronto a far risuonare il triplice fischio che sembra tingere di nerazzurro anche questa volta il capoluogo lombardo, i rivali non si lasciano scalfire nell’animo combattivo e tra le reminiscenze di sfottò per l’infausta trasferta di Istanbul la più vecchia delle milanesi tira fuori il coniglio dal cilindro et voilà, l’ultima delle trovate: tentativo di sedurre il Chelsea nella speranza di riuscire a corrompere Lukaku. Ma Big Rom, che di pesi sulla coscienza ne porta uno grosso quanto il suo piedone, non ha dubbi: mai, mai, mai, mai, mai. Cinque volte come quelle pronunciate a Sky nella famosissima intervista che scrisse di fatto la parola fine all’allora appena iniziata parentesi londinese e Milan mai sia. Il belga questa volta non ha dubbi: rinunciato ai lustrini sauditi, passare dall’altro lato del Naviglio avrebbe senso solo in una telenovela degna di un remake fatto male di Beautiful del football. E i tentativi di veicolare attenzione  le vibes dopo il clamoroso addio di Tonali lascia il tempo che trova finendo col tramontare come le speranze del viaggio turco datato maggio scorso. 

E a proposito di Tonali è un altra la stracittadina che si apre (e si conclude) a favore della Mediolanum nerazzurra: per un nazionale della milano calcistica che parte, un nazionale della Milano calcistica che rimanda gentilmente al mittente. E pensare che c’era chi parlava già di derby tra i capitani della Milano azzurra del futuro…  e anche su questo di derby sembra essere già calato il sipario. Diversamente per Frattesi, altro ‘goal’ di entrambe le semifinaliste italiane di Champions, resta ancora più che viva la gara imbastita. E in attesa di capire di chi saranno i tre punti messi in palio dal centrocampista (al momento ancora) di Dionisi una cosa è certa: lo scenario finale sarà di sicuro differente. Con qualche lacrima in meno… quantomeno di Tonali.


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