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Tra l'aria di equilibrismo risultatistico e il test di maturità di domenica sera

di Niccolò Anfosso

In questo calcio dove si gioca tanto, anche troppo, i risultati sono altalenanti. Con la nuova Champions l'obiettivo dei vertici del calcio europeo era quello di creare maggiore imprevedibilità risultatistica, soprattutto nella prima fase della competizione. Così è accaduto: il Real Madrid è in fortissima difficoltà, così come il PSG, il Manchester City e anche un Lipsia a zero punti. In questo quadro di incertezza globalizzante la squadra di Inzaghi continua a non fallire gli appuntamenti. C'era un tempo, nemmeno troppo lontano, in cui qualche tifoso criticava il gioco nerazzurro ("Non sono più quelli dell'anno scorso", si diceva). Adesso che il punto della situazione si sta schiarendo sempre di più, ecco che la qualità della manovra non può essere sempre elevatissima, così come la spietatezza nel cinismo offensivo.

Ultimamente l'Inter sta portando dalla sua parte la catena episodica con grande padronanza gestionale. Lo certificano, soprattutto in campo europeo, i risultati di misura che la truppa di Inzaghi riesce a ottenere. Nulla è frutto del caso: Inzaghi fa sentire importanti tutti i giocatori, tra rotazioni e sviluppo incentrato sullo spirito di gruppo. Ebbene, quello spirito di gruppo inteso come vita di gruppo ed extra-gruppo, ma non solo. Miglioramenti nel tempismo per la lettura delle situazioni, creazione di empatia per fortificare lo spirito del collettivo, crescere progressivamente dal punto di vista tattico e cercare sempre i miglioramenti tecnici nelle singole contingenze. Inzaghi ha saputo curare questi aspetti, concentrandosi anche sui dettagli, sempre decisivi se si vuole ambire al successo.

L'ha fatto nella scorsa stagione, lo sta ripetendo quest'anno, pur sapendo che la Serie A si è livellata verso l'alto e il Napoli di Conte ha il grande vantaggio di giocare una sola partita a settimana. Ma l'Inter ha l'esperienza necessaria per tentare l'affondo quando sarà il momento di farlo. Senza fare troppi salti nel vuoto, domenica a Firenze ci sarà una prova di maturità molto importante. La Fiorentina di Palladino è reduce da un filotto notevole caratterizzato da 7 vittorie consecutive. Guardare ora la classifica è prematuro, ma con l'aria equilibrata che tira in tutta Europa, portare gli episodi dalla propria parte è sintomo di grande maturità. Percorrere il binario delle certezze, coltivandole gara dopo gara: il mantra dell'Inter è sempre lo stesso.


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