Tra mercato e realtà
Roma, Rafinha, Roma, Ramires, Roma: tra una 'R' che arriva, Rafinha, e un'altra che non nasconde di volerlo fare, Ramires, la 'R' che deve prevalere nei pensieri del popolo nerazzurro in questa ritrovata domenica di campionato non è quella dei brasiliani Rafael Alcantara do Nascimento o di Ramires Santos do Nascimento, ma è la 'R' di Roma, che ci riporta alla realtà, a quell'avversaria di tanti duelli, soprattutto negli anni 2000, quando con Spalletti riusciva a strappare due Coppe Italia e una Supercoppa all'Inter dei cinque scudetti consecutivi e delle otto coppe nazionali di Mancini e Mourinho.
La dimensione onirica prevarrà sicuramente nel prepartita, quando Chivu e Samuel torneranno al Meazza per indossare la maglia di 'Inter Forever' e nella veste di doppio ex sposeranno per la seconda volta e per sempre il nerazzurro. Spalletti e Sabatini sono invece gli ex d'annata e stanno legittimando la scelta di lasciare una società da Champions per una, l'Inter, che vuole tornare a pensare in grande. Lottano un po' contro se stessi e quel passato che li ha visti protagonisti di un lavoro mai sufficientemente apprezzato a Roma. E vista la Lazio in grande e sorprendente ascesa, Inter-Roma potrebbe non finire oggi, ma diventare la Sfida, quella che designa i vincitori senza coppa, ma con l'assegno, il tagliando verso la felicità e i sogni.
Il quarto posto quest'anno regala questo e tanto altro e se è vero che in questo calcio i ricchi sono sempre più ricchi e i poveri più poveri, al netto delle riforme volute dal presidente della UEFA Ceferin (luxury tax e salary cap su tutte), la qualificazione diretta alla Champions League vale molto di più dei 50 milioni che i gironi garantiscono: significa visibilità internazionale, crescita del brand, aumento esponenziale di sponsor e ricavi, la strada per tornare a sognare appunto. Anche con il mercato estivo, trattenendo i migliori e attraendo un paio di campioni che farebbero fare un altro passo verso il ritorno al passato, perché, come recitava un vecchio inno dell'Inter 'il cuore nerazzurro sogna gloria... la gloria che il mondo ancora ci invidierà'.
Quella gloria passa attraverso una stagione di 'lacrime e sangue', quella dei 110 anni di storia, dato il punto di partenza e le avversarie più rodate da anni di lavoro nella continuità, dati i due cambi di proprietà e il FFP con i paletti da rispettare. E prima gli interisti diventano meno schizzinosi e 'dal palato fine' e più sarà facile creare il fortino di mouriniana memoria che può portare qualche punto in più, forse quei pochi e decisivi punti che decideranno la lotta per il quarto posto. Una lotta che solo una vera squadra potrà vincere, perché serviranno forse più di 75 punti, quote che una volta consegnavano gli scudetti.
Il tracciato è composto da sei tratti di strada: nel primo l'Inter ha vinto con Fiorentina e Roma. Nel secondo quattro vittorie e un pareggio. Nel terzo, fino alla sosta di novembre, altre tre vittorie, tra cui il derby, e due pareggi, compreso quello di Napoli. Nel quarto tratto, più lungo, tre vittorie e poi il primo momento di difficoltà, con tre pareggi, tra cui Juve e Lazio, e due sconfitte. Ora arrivano gli ultimi due tratti, i più lunghi, composti entrambi da nove tappe. Il quinto tratto comincia con il quinto scontro diretto: Inter-Roma. Finora una vittoria e tre pareggi e solo uno giocato in casa. Poi ci sarà una lunga discesa, con Crotone, Bologna e Benevento in casa, Spal e Genoa fuori, prima di una salita molto impegnativa: derby, Napoli e Samp fuori casa. L'ultima sosta a fine marzo, curva e poi il lungo rettilineo finale con una volata di nove partite, dove le coppe per le romane potrebbero farsi sentire nelle gambe. Le prossime nove partite per l'Inter corrisponderanno infatti a quattordici o sedici partite per la Lazio, che potrà avere addirittura sette settimane su otto con il doppio impegno tra gennaio, febbraio e marzo; la Roma dodici partite, ma due di Champions.
Il campionato quindi non finirà con Inter-Roma, che avrà sì una valenza psicologica importante, ma non decisiva. Tra il palco dei nuovi acquisti e la realtà della crescita di squadra, tra scontri diretti e 'partite trappola', è arrivato il momento di rituffarsi senza tregua in clima campionato, ritrovando la coppia Miranda Skriniar, l'intelligenza di Borja Valero, i muscoli di Vecino e Perisic rigenerati dalla sosta, Handanovic e Icardi in versione Batman e Bonimba. In questa domenica c'è spazio solo per la 'R' di Roma, poi da lunedì ci sarà tempo per sognare con Rafinha, Ramires e il mercato. Perché il mercato è sogno e i sogni sogni sono.