Tre casi aperti per l'Inter
In questa settimana di manovre nerazzurre, annacquate dall'attenzione al mondiale, emergono su tutte una dichiarazione e una trattativa. La dichiarazione è quella di Erick Thohir: "In passato l'Inter si è lasciata sfuggire troppi giovani di prospettiva: ora questo dobbiamo limitarlo". Non sono sicuro che si tratti di un intento, nel senso che siamo ormai abituati ad ascoltare parole di protagonisti che usano la stampa per far sapere ai veri interlocutori le loro intenzioni attraverso espressioni robuste.
In pratica se dovessi leggerla maliziosamente il senso sarebbe: "Volete Kovacic e Icardi? Ci vogliono ben più di 20 milioni, altrimenti ripassate tra un paio di anni, grazie...". Ma Erick Thohir non so quanto sia avvezzo a questo genere di comunicazioni indirette. Di certo la sua frase non avrà fatto piacere a Massimo Moratti visto che ogni riferimento a Pirlo, Seedorf, Roberto Carlos, Coutinho e altri non era puramente casuale.
Di fatto le parole del presidente sono un certificato di garanzia per la gestione giovani da qui al prossimo futuro. L'argomento gli sta a cuore e ha battuto spesso su questo tasto. Per questo il paradosso resta la permanenza di Walter Mazzarri. Ha sempre dichiarato che con i giovani non si vince, non ha nascosto le sue ambizioni, ha cancellato Belfodil e ha oscurato per mezzo campionato Kovacic e Taider. Ora si trova in una società che non gli ha rinnovato il contratto, in cui Thohir intende valutare il suo operato i primi mesi della prossima stagione. Per usare un eufemismo, non sono certo che siano le migliori premesse per affrontare il prossimo anno.
In tutto questo si collega l'altro argomento: la trattativa per portare M'Vila all'Inter. Personalmente trovo incredibile che per acquistarlo la società debba convincere il tecnico. Il francese di 24 anni, in forza al Rubin Kazan non avebbe persuaso fino in fondo l'allenatore. Si racconta che abbia passato delle giornate a studiare i video del giocatore, che lui preferisca Behrami e addirittura che ci sia una prova di forza con la società. Il fatto è che da più di una settimana quando esce il nome di M'Vila la notizia è: "Mazzarri si starebbe convincendo". Per questo la natura dei rapporti tra le due parti ne esce in modo ancora nebuloso.
Il terzo punto nasce anche dal tipo di giocatori che l'Inter sta scegliendo, perché è giusto far crescere dei giovani di grande prospettiva ma avvicinandoli anche a dei leader in campo e fuori e abbinandoli a una mentalità che in loro deve crescere immediatamente. La questione è proprio questa: il carattere. Io non so chi saranno i veri trascinatori della prossima Inter ma i senatori non ci sono più e se Ranocchia viene indicato come il prossimo capitano voglio ricordare che il difensore non è riconosciuto come un personaggio carismatico. Anche Nagatomo, Handanovic, lo stesso Palacio sono giocatori di qualità ma con una personalità che non somiglia a quella di Ince, Passarella o Simeone e l'Inter ha un disperato bisogno di uomini con temperamento, che vadano oltre i loro stessi limiti, come l'Atletico di quest'anno e il Borussia degli ultimi cinque.
Ausilio sta cercando di disegnare una rosa promettente ma, nota personale, mi dispiace profondamente vedere Iturbe corteggiato da Milan e Juventus tra l'indifferenza interista. Speravo nell'affondo per Ibarbo ma a quanto pare si tornerà per la terza volta a Biabiany. Leggo nomi non particolarmente appassionanti e per questo mi chiedo se basterà un etto di qualità e mezzo chilo di corsa in più per fare una stagione da vera Inter. Io ci conto.