Un bilancio del mercato, oltre le cifre
Proprio ieri la Gazzetta dello Sport, come riportato anche su questo sito, ha assegnato all'Inter la "medaglia d'argento" del calciomercato estivo a livello di bilancio finale, con un bell'attivo di quasi 38 milioni di euro. Frutto essenzialmente di quello che è stato uno dei movimenti più clamorosi di questa sessione estiva, vale a dire la cessione al Barcellona di Zlatan Ibrahimovic (insieme al brasiliano Maxwell). Ma al di là del mero aspetto economico, vale davvero la pena sottolineare, anche a costo di sembrare ripetitivo, come in questa estate, che, malgrado il caldo continui a farsi sentire parecchio, sta volgendo alle sue battute conclusive, la dirigenza di Corso Vittorio Emanuele abbia saputo muoversi con grande maestria nei meandri del mercato, andando a pescare gli elementi giusti per dare quel tanto atteso cambio di rotta a livello di gioco.
E' andato via Ibra, il faro e insieme il braccio armato che nelle ultime tre stagioni ha tolto spesso e volentieri le castagne del fuoco all'Inter spazzando via i momenti di paura e di apprensione. E con lui, gente come Cruz, Crespo, Jimenez, Obinna e Burdisso. Sono rimasti, invece, Quaresma e Mancini, nonostante in più di una circostanza si dava per certa la loro partenza, in particolare del brasiliano ormai a un passo dal Genoa prima dell' "alt!" imposto da Mourinho. L'Inter versione 2009-2010, comunque, ha mostrato subito a tutti i tifosi, specie nel meraviglioso derby di sabato scorso, il suo volto nuovo. Un "lifting" generato dai nuovi innesti, che hanno avuto un effetto decisamente rigenerante per gli schemi di José Mourinho. Partiamo dai primi due, cronologicamente parlando: Diego Milito e Thiago Motta, entrambi arrivati dal Genoa ed entrambi capaci di avere un impatto enorme sulla nuova Inter: il "Principe" si è subito ritagliato l'etichetta di "uomo-derby", partendo dai due sigilli made in Usa e arrivando alla performance mostruosa di sabato scorso, nella quale ha fatto pentole e coperchi con la ciliegina sulla torta del rigore del 2-0. L'italo-brasiliano, invece, si è subito preso i gradi di geometra del centrocampo, coi suoi tocchi di prima sui quali l'Inter riesce sempre a costruire, ancora derby docet, molte iniziative pericolose.
Samuel Eto'o, arrivato a Milano in cambio di Ibrahimovic, è un attaccante che si sta abituando in tempi extrarapidi al calcio italiano: ha già un gol all'attivo e due purtroppo li ha sciupati clamorosamente, ma rimane sempre un attaccante di lusso che ha tra i suoi pregi quello di mettersi costantemente al servizio della squadra producendo tanto anche al di là delle marcature: il taglio che ha aperto a Thiago Motta la strada dell'1-0 ne è una chiara dimostrazione. E che dire di Lucio, veramente il difensore che mancava, l'uomo capace di far partire l'azione d'attacco dalle retrovie, esattamente secondo i dettami di Mourinho; certo, talvolta esagera in questa sua spinta propulsiva, ma di certo non gli possono rimproverare generosità e carattere. E infine, Wesley Sneijder, il tulipano a crescita ultra-rapida: inseguito, preso, presentato e dopo 24 ore già in campo, e capace dopo 5 minuti di sfoderare il suo biglietto da visita ai tifosi, un bolide da fuori area che se fosse entrato sarebbe venuto giù San Siro. Oltre a grande motivazione, voglia di fare e di inserirsi negli schemi nerazzurri anche in corsa. Tutte premesse che fanno pensare in grande, a ragione, staff e tifosi. In attesa, ovviamente, del pieno recupero fisico del gioiellino Marko Arnautovic e, perché no, anche di una scossa importante da parte delle due ali acquistate lo scorso anno.
E tutto questo, ribadisco, arrivato con un impatto modesto nelle casse societarie,a fronte della cessione di quello che fino a pochi mesi fa era l'elemento cardine del sistema di gioco interista. Ma adesso, in attesa del suo grande ritorno a San Siro programmato per il 16 settembre, ripensando a Ibra, è impossibile non sentire riecheggiare nella propria mente Max Pezzali (tifosissimo nerazzurro, tra l'altro) che canta: "Nessun rimpianto, nessun rimorso..."