Un solo regalo per il compleanno
"Nascerà qui, al ristorante "l'orologio", ritrovo di artisti e sarà per sempre una squadra di grande talento. Questa notte splendida darà i colori al nostro stemma: il nero e l'azzurro sullo sfondo d'oro delle stelle. Si chiamerà Internazionale, perchè noi siamo fratelli del mondo".
Nascere in un ristorante frequentato da artisti e intellettuali del dopo teatro nel cuore di Milano? Garanzia di benessere, di genialità, di tradizione. Che poi il locale si chiamasse Orologio, dimostra come la creatura fosse in perfetto orario con la storia. Il 9 marzo 1908, nasce l'F.C.Internazionale. Da una costola del Milan, si dice. No, i padri fondatori, guidati dal pittore Giorgio Muggiani, colui che disegnò il sacro stemma, abbandonarono il peccato originale per dar luce a una creatura del tutto nuova, avveniristica, aperta al mondo. Sapete giocare al calcio? Benvenuti nella Squadra di Milano, anche se di Milano o italiani non siete.
Questo il messaggio di sfida lanciato dai padri dell'Inter. Domenica 9 marzo, la Beneamata compie 106 anni sul campo, visto che alle 15 è in programma Inter-Torino. E che il compleanno nerazzurro si festeggi al cospetto di una società di grande tradizione come il Toro aggiunge un ingrediente importante alla giornata. In tribuna al "Meazza" sarà presente ancora una volta il Presidente Erick Thohir, ormai instancabile e ammirevole pendolare sulla rotta Giacarta-Milano-Giacarta. Nell'occasione il tycoon indonesiano avrà modo di respirare un'altra salutare boccata di "interismo" che già mostra di possedere, alla faccia degli scettici a prescindere.
Il clima festaiolo non dovrà però distrarre in alcun mondo i ragazzi che, allo scoccare del centoseiesimo anno di storia, vestiranno la maglia nerazzurra. Archiviato il ko di Torino con la Juventus, sono arrivate due vittorie (Sassuolo e Fiorentina) e due pareggi (Cagliari e Roma). L'Inter è quinta in classifica con 41 punti, uno in più del sesto posto, occupato a sorpresa, ma con pieno merito da Parma e Verona e quattro in meno del quarto, dove staziona una Fiorentina in evidente affanno al netto degli errori arbitrali. Troppo distante invece quella terza piazza che in questo momento storico farebbe felici i tifosi nerazzurri quasi quanto uno scudetto: -11 dal Napoli che comunque le sta tentando tutte per alimentare l'illusione.
Contro il Torino l'unico regalo di compleanno che accetteremo è dunque la vittoria. Mazzarri "mister x" deve lasciare spazio, soprattuto in casa con le medio piccole, a Mazzarri "mister 1". Ci sarà da ridisegnare la difesa dopo le squalifiche di Samuel e Juan Jesus, ma anche Ventura dovrà reinventarsi il reparto arretrato, interamente out per squalifica, nonostante una sorta di miracolo calcistico potrebbe restituire al bravo allenatore granata Emiliano Moretti, che solo domenica scorsa è stato operato al menisco.
Tornando alle nostre cose, si confida che Andrea Ranocchia e Hugo Campagnaro si facciano trovare pronti, accanto a Rolando, per tentare di rendere innoqui i "fastidiosi" Cerci e Immobile. Mi aspetto molto soprattutto da Ranocchia, finito ai margini dopo l'errore su Klose in Lazio-Inter. Ma Andrea è un grande difensore, dimostri di avere anche un grande carattere per sfruttare al meglio ogni occasione a prescindere da come si colorerà il suo futuro.
La trasferta di sabato scorso a Roma ha poi messo in vetrina un ottimo Alvarez, sino al momento della sotituzione dettata da problemini fisici, ma se Hernanes avrà definitivamente smaltito l'affaticamento all'adduttore, sarà lui a partire dal primo minuto nello stadio amico nel giorno di festa. Così come ipotizziamo ancora una volta bomber Icardi subito nella mischia con l'immancabile Palacio. Più dubbi per lo scalpitante ex D'Ambrosio, al momento sembra che nella gerarchia degli esterni venga dopo Jonathan e Nagatomo.
Inter-Torino non sarà una partita facile, ma capita nel momento giusto al posto giusto: il giorno del centoseiesimo compleanno, alle 15, al Meazza, la casa nerazzurra. Di fronte le maglie granata, maglie con una storia imponente, sfregiata recentemente da pochi imbecilli che hanno deciso di non avere rispetto per i morti. Tra quei morti c'era l'immenso Valentino Mazzola, padre di Sandro, nostra grande bandiera. Tra le tifoserie di Inter e Torino non c'è amicizia, ma sarebbe bello vedere in Curva Nord uno striscione che renda omaggio alla tragedia di Superga. Poi, al fischio di inizio, inizi la battaglia calcistica in campo e quella canora sugli spalti. E ripetiamo, accettiamo un solo regalo per i 106 anni dell'Inter: la vittoria.