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Una inattesa doppia sosta: quale valenza assegnarle?

di Domenico Fabbricini

Quale valenza per la sosta dell'Inter? I nerazzurri, giocoforza, sono stati "costretti" ad anticipare la pausa di campionato prevista per domenica prossima causa la sciagura che ha colpito la Liguria: fin dalle prime ore del pomeriggio si è intuito che non si sarebbe giocato, non ce n'erano le condizioni morali, prima che logistiche e tecniche. E allora via con ben due settimane di stop: una manna dal cielo per l'infermeria nerazzurra, dove Sneijder praticamente si allena giocando, come ha detto Ranieri, e che ora potrà recuperare con calma; Poli che è pronto al rientro e avrà tempo per riprendere forza e allenamento nelle gambe; Nagatomo che sta recuperando dalla contrattura al polpaccio; Ranocchia è acciaccato ma è stato convocato da Prandelli, quindi a meno di ricadute al rientro ci sarà; Maicon ne avrà ancora per tre settimane, ma intanto l'Inter non perderà partite; stesso discorso per Julio Cesar, Forlan e Viviano, infortunati di più lungo corso. Dunque una prima valutazione della lunga sosta potrebbe apparire positiva, anche perché non si rischia di incappace in nuovi infortuni visti i ritmi vertiginosi cui l'Inter sta giocando (una partita ogni tre giorni) e magari trovarsi alla ripresa con maggior freschezza per riprendere il cammino in campionato.

Ma qui si instillano le altre due valutazioni: è vero che il campionato è fermo, ma molti nerazzurri sono impegnati con le loro rispettive Nazionali, che statisticamente non sono foriere di belle notizie (muscolari) per i calciatori nerazzurri: basti ricordare i recenti infortuni di Forlan, Julio Cesar e Thiago Motta, solo per citarne alcuni. C'è solo da incrociare le dita, e il pensiero vola nuovamente a Sneijder e al concetto ultra-stressato da Ranieri: "si allena giocando". Non gli farà bene un po' di riposo?

Ultima valenza, il fattore psicologico. Come faceva "simpaticamente" notare Sportmediaset ieri, l'Inter causa una partita persa, si ritrova in piena zona retrocessione, che questa situazione possa pesare psicologicamente sulle menti dei giocatori che si vedono davanti una montagna da scalare? Sempre ieri Sneijder ha ribadito che se non si comincia a far punti potrebbe diventare difficile riprendere il discorso scudetto, e su questo argomento abbiamo un precedente fresco: la rimonta di Leonardo della scorso anno. Nel dopo Benitez la squadra si trovò costretta a recuperare le partite perse per il Mondiale per Club, fu autrice di una rimonta strepitosa per poi crollare fisicamente e mentalmente alla prima debacle (e che debacle) nel derby col Milan. E l'anno scorso c'erano solo delle partite non giocate da vincere, stavolta una classifica 'reale' da scalare. La fiducia e l'esempio sopra citato dimostrano che per l'Inter nulla è impossibile, basta avere mentalità e forze giuste. L'importante è non scoraggiarsi mai. In ogni caso, per fortuna c'è ancora la Champions...


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