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Una lunga sosta di deliri

di Stefano Bertocchi

A sentire voci ed opinioni, tutto fa pensare che quella appena cominciata possa essere una lunga sosta di deliri. Siamo in Italia, il Paese in cui i giudizi corrono - e cambiano - veloci, dove una squadra che fino a pochi giorni fa veniva etichettata quasi come invincibile e capace di conquistare il mondo adesso sembra invece improvvisamente spenta, fallita, senza futuro. Destinata ad un anno buio e senza trofei. Un dilanio incredibile che ha come soggetto principe l’Inter: dopo la manita al Milan nel derby c’erano giornalisti, opinionisti e tifosi che troppo precocemente la etichettavano come ‘ingiocabile’; adesso, dopo i due passi falsi con Sassuolo e Bologna (inframmezzati dal poker di Salerno) e il sorpasso in vetta proprio del Diavolo (non senza polemiche visto quanto successo al Marassi contro il Genoa) il pensiero è cambiato. In alcuni casi di poco, in altri di troppo. A volte si tratta di un giudizio quasi diametralmente opposto rispetto al precedente. Disfattista, intento a cancellare quanto di buono fatto vedere dalla squadra di Inzaghi in questo primo scorcio di stagione (e in quelle passate...), mettendo in luce solo ed esclusivamente i difetti usciti prepotenti negli stop con le due emiliane.

Certo, gli aspetti su cui lavorare e le cose da migliorare ci sono. E ci saranno sempre. I primi scricchiolii sono venuti fuori nella trasferta di San Sebastian con la Real Sociedad, per poi materializzarsi in maniera più netta contro Sassuolo e Bologna: se della trasferta in Spagna c’è però da salvare almeno la reazione, oltre al prezioso punto conquistato, contro neroverdi e rossoblu il grosso rammarico è che l’Inter non è riuscita a conservare il vantaggio davanti al proprio pubblico, lasciando per strada 5 punti ‘sanguinosi’ (per dirla alla Inzaghi). Punti che fanno particolarmente male per come sono stati buttati al vento.

Dai dati di fatto si passa ai giudizi deliranti e non equilibrati, senza - spesso ed erroneamente - passare dalle analisi e dai numeri. Rispetto alla passata annata, infatti, per adesso l’Inter risulta migliorata praticamente in tutto: dai 7 punti in più (19 in questo momento, 12 nella stagione 2022/23) ai gol fatti (21 contro 14, miglior attacco), passando per le reti incassate (5 con cinque clean sheet quest’anno che ne fanno la miglior difesa, 13 a questo punto della passata Serie A). Il miglioramento nel rendimento della prima parte di campionato passa anche dalle partite vinte dopo 8 giornate (6 contro 4), da quelle perse (1 vs 4), dalla posizione in classifica (2° posto ora, 8° l’anno scorso), dalla distanza dalla vetta (2 punti adesso, 8 nel 2022/23) e dalle performance negli scontri diretti, con tre sconfitte su tre nella passata stagione e due vittorie su due (contro Fiorentina e Milan) in quella in corso. Quale sarebbe stato il pensiero generale se l'Inter avesse perso punti contro Milan e Fiorentina anziché contro Sassuolo e Bologna? 

Conclusione: l’Inter non era imbattibile prima e non è diventata una squadra-materasso ora. Servirebbe solo equilibrio nei giudizi. Invece la sensazione è che sarà solo un’altra lunga sosta ricca di deliri.


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