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Una parola, anzi due, su Asllani

di Simone Togna

La vittoria del Milan per 2-1 sull’Inter nell’ultimo turno di campionato dimostra inequivocabilmente e irrevocabilmente che moltissimi tifosi (e presunti tali) nonché soprattutto pseudo opinionisti e soloni di turni capiscono poco di calcio. La settimana scorsa, prima della stracittadina, avevo infatti scritto come fosse pericolosissimo per i nerazzurri affrontare i rossoneri non con i favori del pronostico, ma col mondo che pensava che la gara sarebbe potuta finire tanto a poco. Non è che se una squadra va male in qualche partita e l’allenatore è poco sponsorizzato da tifosi e media (e magari non dà info all’esterno) significa che siano tutti dei brocchi. Le analisi devono essere molto più accurate, garantendo l’oggettività e lasciando da parte le antipatie personali. Attenzione: l’Inter rimane chiaramente più forte del Milan, su questo non ho dubbi. Ma ha sbagliato la partita contro il Diavolo, che ha strameritato la vittoria. A livello inconscio probabilmente Lautaro e compagni si sono involontariamente fatti influenzare. E questa è una colpa, anche se un fattore umano.

Adesso si deve voltare pagina, senza dimenticare quanto accaduto con gli storici rivali, ma nemmeno in precedenza. La verità, come ammesso dallo stesso Inzaghi, è che al momento 8 punti in 5 partite sono davvero pochini. È giusto – anzi doveroso – capire il motivo di questo bottino non esaltante. Senza scuse, ma anche con un occhio critico. Stesso discorso per la Champions, dove però l’Inter ha disputato una gara splendida e alla pari contro il City in Inghilterra. Ergo, evitiamo pensieri distruttivi, ma pure l’esaltazione dell’esaltazione. Le prossime tre partite potranno dire molto. Sicuramente saranno importanti.

Inzaghi e i suoi calciatori godono della stima immutata di tutto il mondo nerazzurro. A tal proposito voglio spendere una parola, anzi due, su Asllani. È fortissimo, il futuro dell’Inter e tra i più bravi della sua età. Certo, al momento Calhanoglu offre maggiori garanzie, nessuno lo discute, anche perché parliamo di uno dei registi migliori al mondo. Ma le critiche che ho letto sull’albanese in questi giorni sono fuori luogo e completamente immotivate. Contro il Milan non ha funzionato la squadra, non il singolo. E cercare pretestuosi motivi per prendersela con il capro espiatorio di turno riporta esattamente a tutti quegli arroganti azzeccagarbugli che sostenevano che l’Inter avrebbe vinto il derby 147778235 a zero. Testa, non pancia (o altro), grazie.


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