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Vice-Milito e non solo: spunta il regista. Difesa, rinnovi e arrivi. Strategia Wes-PSG

di Fabrizio Romano

Sta arrivando, lo sentiamo avvicinarsi. Sua Maestà il Mercato è accompagnato da squilli di tromba, tra chi lo detesta e chi non può farne a meno. Ormai gennaio è dietro l'angolo, c'è giusto il tempo per un cenone in famiglia e qualche regalo. Regali, appunto, perché nella finestra di riparazione si va a caccia di rinforzi adeguati. A cominciare da chi i doni li porta. L'Inter ormai dal post Triplete conta su Piero Ausilio come direttore sportivo, braccio destro di Marco Branca. Un dirigente che si è meritato tutto sul campo e di cui si parla sempre troppo poco. Ha scoperto fior di talenti, tra cui un certo Mario Balotelli arrivato per pochi spiccioli all'Inter e adesso desiderio di mezza Italia; ha portato a Interello, insieme al responsabile dello scouting Pierluigi Casiraghi e all'ottimo lavoro di Roberto Samaden, giovani di qualità assoluta che adesso sono il vanto dell'Inter in Europa e nel Mondo. Dodici debutti di ragazzi del vivaio da inizio stagione, nove convocati su ventitré per Inter-Napoli erano nati dopo il 1990. Insomma, il simbolo di un nuovo corso.

Per Ausilio, c'è la massima fiducia del presidente Massimo Moratti. Soddisfazione piena nel suo lavoro come in quello di Branca, anche da quando è passato alla prima squadra. Mosse di mestiere, acquisti intelligenti portati avanti insieme al d.t., una figura importante in cui la società - per espressa volontà del presidente - ha deciso di puntare anche per il futuro. E per il futuro sta lavorando Ausilio insieme a Branca e a Valentino Angeloni, capo degli osservatori. A gennaio qualcosa verrà fatto. Il vice-Milito è una priorità che Stramaccioni sta sottolineando da tempo, piovono candidature ma non ci sono ancora certezze. Occhio alle piste sudamericane, si lavorerà ovviamente ancora sul fronte Italia (vedi Floccari, Pinilla) con un obiettivo chiaro: non spendere troppo e avere un giocatore che per caratteristiche sia adattabile al gioco che pensa Stramaccioni. Nomi come Lewandowski o Huntelaar, invece, rimandati all'estate: in Germania i saldi invernali non li conoscono.

Il capitolo centrocampo è strettamente dipendente da Wesley Sneijder. Il ragazzo lo ha messo in chiaro e lo ha fatto spifferare ovunque: vuole il Paris Saint-Germain, la nuova Disneyland del pallone. E l'Inter gradirebbe, perché se la questione Wes è così ingarbugliata è anche perché non c'è alcuna proposta ufficiale sul tavolo. Leonardo infatti sorride quando legge di offerta già fatta, Ancelotti smentisce senza mezzi termini. Qual è la verità dietro a tutto ciò? In questo momento, in Corso Vittorio Emanuele non è arrivato nulla di concreto in termini di offerte. L'idea dalle parti di Parigi è di prendere tempo, contare su una rottura insanabile tra Sneijder e l'Inter e quindi fiondarsi all'assalto dell'olandese per un colpo low cost. Anche da lì i dispetti di Wesley, come i tweet della moglie Yolanthe (con il marito accanto...), che sogna già il futuro al Parco dei Principi. Ma Leonardo già con Lucas ha preso l'ennesimo impegno economico importante (e Moratti lo sa bene), strapagare Sneijder non è nei piani. Se sarà un'occasione verrà fatto un tentativo, per la gioia del ragazzo; altrimenti, il gelo resta. E l'Inter intanto non registra passi indietro dal suo numero 10, sempre ferreo sulla propria posizione, ma sa che dietro l'angolo c'è un altro pericolo in arrivo proprio dall'ombra della Tour Eiffel.

Se il PSG non dovesse riuscire nel proprio intento su Sneijder, infatti, si proietterebbe direttamente al mercato estivo. E tra gli obiettivi c'è quel Paulinho che è il primo della lista di Stramaccioni da mesi. A luglio era fatta per 7 milioni, poi il ragazzo è voluto restare al Corinthians per giocarsi il Mondiale. Una storia che vi abbiamo raccontato e che può arricchirsi presto di nuove puntate, perché l'idea di Leonardo (a cui l'incursore della Seleçao piace tantissimo) è prenotare subito Paulinho per prenderlo a giugno. Concorrenza spietata per l'Inter, che intanto mantiene i contatti con l'entourage del giocatore e avrebbe già il del ragazzo in pugno nel caso in cui arrivasse l'intesa tra società. Il problema sono i 15 milioni fissati come prezzo base del giocatore, contando che adesso per lui ci sarà anche la vetrina mondiale. Senza i soldi di Sneijder, arrivare a Paulinho sarà molto più difficile. E spuntano così le prime alternative.

Per giugno si continua a osservare Juan Fernando Quintero del Pescara, un discorso però a lungo termine. Per gennaio, invece, l'ultima idea si chiama Ezequiel Cirigliano. Un regista moderno, non solo tecnico ma anche intelligente e dinamico, classe 1992. Negli ultimi mesi, Angeloni lo ha osservato continuamente insieme agli altri gioielli del River Plate. Ma non è solo: addirittura, in River-Boca si appuntava con soddisfazione le qualità del ragazzo con Ribalta, capo osservatori della Juventus, a pochi seggiolini di distanza. Radar accesi, il giocatore piace e se ne può discutere. Infatti, molto presto arriveranno i suoi agenti a Milano. Una discussione con l'Inter è in programma, Cirigliano può essere un'alternativa low cost (circa 5 milioni) qualora dovesse sfumare l'ipotesi Paulinho. Lo seguono anche Udinese, Napoli e Lazio (e anche altre società straniere), saranno giorni caldi per il suo futuro anche perché il River ha sempre più bisogno di vendere.

Mentre sull'esterno di destra l'obiettivo numero resta Sebi Jung dell'Eintracht (ogni weekend, l'Inter manda i suoi uomini a seguirlo in Bundesliga) ma sarebbe solo una ciliegina sulla torta molto difficile per gennaio, attenzione ai movimenti in difesa. Branca e Ausilio vedranno anche gli agenti di Lisandro Lopez dell'Arsenal de Sarandì nelle prossime settimane, centrale argentino che intriga e non poco. Anche perché è un'ipotesi a basso costo (5 milioni e mezzo pagabili in rate quadriennali), prima prerogativa per il difensore. Se non dovesse convincere l'operazione Lopez, oltre alla solita idea Andreolli, è spuntato anche il nome di Hugo Campagnaro. L'unica mossa dell'Inter su questo fronte è stata di chiedere di poter essere informata al momento dell'eventuale rottura col Napoli sulle trattative per il rinnovo del contratto in scadenza a giugno. Ma finora le crepe non si sono ancora sgretolate del tutto. Insomma, l'Inter resta attenta ma Campagnaro è più una pista estiva a zero euro che non invernale.

In chiusura, sempre sulla difesa, attenzione anche al fronte rinnovi: dal Sudamerica, Brasile e Argentina, piovono richieste per Walter Samuel. La sua risposta, però, è stata tendente al no perché intende valutare tutto solo a fine stagione. E al momento è decisamente intenzionato a far valere quell'opzione di rinnovo annuale che prevede il suo contratto. Naturale poi al termine dell'annata considerare volontà e condizioni fisiche complessive, ma il Muro di oggi continuerebbe senza problemi. Altri rinnovi in agenda, invece, per Nagatomo e Juan Jesus: il giapponese lo ha già nel cassetto da tempo; il brasiliano se lo sta meritando a suon di prestazioni convincenti. Pronti per firmare quando l'Inter chiamerà. Loro, senza neanche ascoltare i passi del mercato che arriva. Tappeti rossi per Sua Maestà...


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