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Agaoglu (pres. Trabzonspor) a FcIN: "Cakir, so dell'Inter ma nessuna offerta. Sì alla cessione a un top club"

di Simone Togna

Tra i tanti profili accostati all’Inter per il post Handanovic, c’è anche quello di Ugurcan Cakir, estremo difensore del Trabzonspor, che in Patria è considerato un vero e proprio fenomeno tra i pali. FcInterNews ha intervistato, in esclusiva, Ahmet Agaoglu, il presidente del club turco, che ha svelato la situazione del forte portiere.

Vado subito al sodo. Quale è la valutazione economica del giocatore?
“Se dovessi menzionare adesso i numeri, non potrei essere realistico. Ma basta vedere le partite per capire il valore di un portiere così forte nel calciomercato europeo. Restano ancora cinque partite da giocare in campionato. Prima della fine della stagione non vogliamo iniziare le negoziazioni che abbiamo sul tavolo. Abbiamo deciso di prendere una decisione al termine dell’annata, che finirà però dopo Euro 2020, dato che Cakir disputerà la manifestazione. Diciamo che successivamente potremmo finalizzare il suo trasferimento in Europa. Sia noi, che l’atleta, miriamo a una sua firma per un club di livello top”.

Come potrebbe essere l’Inter.
“Certo, anche se non ci è pervenuta un’offerta formale da parte dei nerazzurri, nonostante legga dalla stampa che potrebbero essere interessati a Cakir”.

Qualcosa di più concreto è arrivato da altre parti?
“L’anno scorso abbiamo ricevuto una buona offerta per Cakir. Ma l’abbiamo rifiutata perché non si trattava di un club importante. Non ci interessa venderlo per farlo giocare. Nello specifico, bonus compresi, la proposta era di 19 milioni di euro. Come le ho detto poc'anzi, i soldi non sono tutto, né per noi, né per lui”.

Immagino quindi però non accettereste adesso un’offerta minore di 19 milioni di euro.
“Per questi tipo di trasferimenti c’è un punto focale che deve essere tenuto a mente. Cakir è molto giovane, quindi noi vorremmo inserire una clausola sulla futura rivendita del 20-25%. Motivo per cui, se arrivassero due offerte identiche, che ci potessero soddisfare, da un club di prima fascia, e da uno considerato minore, la scelta sarebbe sicuramente per il top team. Per i giovani calciatori è un business a lungo termine”.

Cakir tra l’altro si sta dimostrando davvero forte.
“Lo conosco da quando ha iniziato a giocare nella nostra accademia, a 14 anni. Quando venni eletto Presidente avevamo tre portieri, ma gli altri due avevano maggiore esperienza di Ugurcan. Ebbene, senza dubbio alcuno, chiesi al nostro mister di farlo giocare, che fosse lui il titolare. Debuttò contro il Fenerbahce, giocando alla grande e dimostrando sin da subito le sue qualità. Da allora ogni giorno si dimostra più forte. Aggiungo una cosa: l’anno scorso si è sposato. E mi chiesero pubblicamente se fossi pronto a venderlo. Ebbene, io gli voglio molto bene, quasi quasi non avrei voluto che si sposasse (ride, ndr). Quindi non sarà così semplice per noi lasciarlo andare via. È come se fosse il mio figlioccio, tengo molto a lui”.

Anche perché sembra davvero forte.
“Per me può diventare senza dubbio il miglior portiere del mondo. Ha un ottimo carattere, che lo può agevolare nella sua scalata al successo. Ugurcan crede in se stesso, non parla mai a sproposito, è sempre pronto a sostenere i compagni di squadra”.

Ci sono altre società interessate al giocatore?
“Qualche club europee ha già avuto un approccio diretto con gli agenti e con i nostri dirigenti. Uno tedesco, una francese e uno inglese. La mia risposta a tutti è stata: ‘Aspettiamo la fine della stagione’. E poi parliamone. L’Inter, a livello ufficiale, non si è mossa. Ma un’altra italiana tempo fa ci aveva fatto pervenire una proposta: l’abbiamo rifiutata proprio perché non era un team di primo livello”.

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