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Benedetti: "Sogno di tornare all'Inter. Grazie a Cordoba..."

di Mario Garau

Simone Benedetti, difensore classe '92, è una delle più grandi speranze del nostro calcio: tenacia, centimetri, senso della posizione. L'Inter detiene una metà del suo cartellino e segue con molta attenzione il suo processo di maturazione in Serie B. Un processo che procede a gonfie vele, impreziosito dalla convocazione nella Nazionale B Italia del ct Piscedda. Simone infatti si è già ritagliato un ruolo importante nello Spezia di Michele Serena, avendo collezionato fino ad ora 9 presenze e 1 gol tra campionato e Coppa Italia. Noi di FcInterNews.it lo abbiamo ascoltato in esclusiva e vi riportiamo di seguito la nostra intervista.

Simone, come procede la tua avventura in Liguria?
Sto vivendo una bella esperienza qui. C'è un bel gruppo e personalmente sto crescendo e maturando giorno dopo giorno

Moratti disse un po' di tempo fa che tu e Ranocchia sareste diventati la coppia del futuro. Ci credi ancora?
Questo lo dite voi, io non so che farò. Mi auguro che le parole del presidente diventino dati di fatto.

Continui a tenerti in contatto con la dirigenza dell'Inter?
A volte sento Gigi (l'addetto stampa nerazzurro Luigi Crippa, ndr). E' un mio amico, spesso lo chiamo. Dell'Inter sento solo lui. Stramaccioni? Non ho mai avuto il piacere di parlarci, lo vedo in televisione e mi piace il suo modo di fare.

Ti dà fiducia il nuovo corso intrapreso dall'Inter riguardo l'utilizzo dei giovani?
Sì sicuramente è cambiata la rotta rispetto agli anni passati. Per noi giovani è importante lavorare anche per un posto in prima squadra, è un qualcosa che ti dà motivazioni e fiducia.

Con Serena giochi in una difesa a 4, saresti in grado di giocare anche a 3?
A Gubbio ho giocato in una difesa a tre ed è stata un'esperienza nuova. Però alla fine il tuo compito è sempre quello di difendere, marcare e contrastare. Se è facile adattarsi? Nel caso dei giocatori dell'Inter credo di sì, e comunque dipende dalle caratteristiche del singolo giocatore, non si può fare una valutazione oggettiva.

Il tuo cartellino è nelle mani di Inter e Torino, due società storiche. Come vivi un'altra stagione in prestito dopo quella a Gubbio?
Io credo che faccia parte della vita di un giocatore, se uno vuole sperare di giocare nell'Inter è normale dimostrare il proprio valore un po' ovunque.

C'è un calciatore che segui come esempio?
Ci sono tanti difensori che mi piacciono. Samuel su tutti, poi Piquè. Mi piace veder giocare anche Thiago Silva, sono loro gli unici grandi difensori in attività. Se negli allenamenti della prima squadra qualcuno mi dava consigli? Parlavo molto con Cordoba, che mi dava diversi suggerimenti su come comportarmi in campo dal punto di vista tattico. E' stata una fortuna potersi allenare con certi campioni, perché sono stati determinanti nella mia crescita.

Come mai il tuo compagno di squadra Crisetig non riesce a trovare spazio? Come sta vivendo questa situazione?
E' una cosa difficile da spiegare. Lorenzo è appena uscito dalla Primavera, il mister lo vede come trequartista. Davanti ha giocatori del calibro di Di Gennaro e Porcari, che gioca davanti la difesa. Il campionato comunque è lungo, io credo che avrà sicuramente l'occasione di ritagliarsi uno spazio e giocare.

Cosa auspichi per la tua carriera nell'immediato e nel futuro?
Sicuramente speriamo di migliorare sempre di più, magari di andare in A. Poi magari un giorno sogno di ritornare all'Inter e giocare con questi grandi campioni. Il Torino? Non lo dimentico. Sono anche un loro giocatore, è una società gloriosa e sono fiero di farne parte.

 

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(Si ringrazia, per la disponibilità e la collaborazione, Pinto Leonar, Ufficio Stampa U.S. Spezia).


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