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Benedetti: "Somiglio a Lucio. L'Inter è il meglio al mondo, non temo nulla"

di Fabrizio Romano
Fonte: FcInterNews.it

I giovani arrivano all'Inter, e FcInterNews.it ve li fa conoscere meglio. Dopo Paramatti, la tradizione continua con Simone Benedetti, gioiellino della Primavera appena arrivato dal Torino in comproprietà con referenze più che ottime e già un esordio in Serie B, da promosso a pieni voti, alle spalle. Il ragazzo, classe 1992 e anch'egli figlio d'arte (papà Silvano è stato bandiera del Torino), mostra un entusiasmo quasi travolgente. Ecco l'intervista.

Simone, le tue sensazioni da giocatore dell'Inter.

"Sono felicissimo di essere qui e fiero di giocare per la squadra più forte del mondo".

Sei stato tu a voler vestire questi colori.

"Già, proprio così. Ho preso io questa decisione, c'erano Genoa e Juventus su di me, ma i bianconeri erano una cosa passeggera, non si sarebbe mai concretizzata per ovvi motivi, vengo dal Torino e mio papà ne è una bandiera".

Lasciare Torino, però, ti è dispiaciuto?

"Certamente sì. Lì è la mia casa, ci vive la mia famiglia, la mia ragazza e tutti i miei amici. Da quel lato, è stata una decisione difficile. Comunque per fortuna sono abbastanza vicino, quindi nei weekend posso tornare ogni tanto a casa".

Qualche dirigente nerazzurro in particolare ti ha 'corteggiato'?

"Non me personalmente. Però hanno parlato con i miei procuratori, sia Ausilio che Samaden".

Da quanto tempo sapevi dell'Inter e quanto hai voluto essere nerazzurro.

"Mah, da maggio se ne è iniziato a parlare. A me l'idea di vestire la maglia dei più forti ha affascinato subito, è una sensazione megavigliosa".

A chi ti ispiri dei campioni nerazzurri?

"Milito è impressionante per il giocatore che è e per l'umiltà che ha. Maicon anche, è una forza della natura, ma Samuel e Lucio sono un muro clamoroso. Dicono che assomiglio al brasiliano, per il fatto che amo portare avanti la palla".

Ecco: raccontaci le tue caratteristiche più particolari.

"Il colpo di testa è il mio forte, poi mi piace portare palla con personalità, ma sempre entro i limiti. Sono fatto così, non ho paura di nulla".

Cosa ti aspetti da questa annata? Solo Primavera o magari una chiamata da Benitez...

"Le speranze ci sono, sarei felicissimo anche solo di allenarmi con la prima squadra. Dovevo anche andare negli Stati Uniti per il ritiro ma non ce l'abbiamo fatta col tempo per il passaporto. Comunque, una convocazione sarebbe oro, speriamo che io possa dimostrare quello che voglio dare a questa società. Se ho sentito Benitez? No, non ancora".

Invece, della Primavera conosci qualche ragazzo in particolare?

"Certo: Natalino, Crisetig, Gallinetta, Dell'Agnello e poi c'era Fossati, ora passato al Milan. Sto legando molto con loro, anche se già li conoscevo perchè ci andavo in Nazionale".

Hai già parlato con mister Fulvio Pea?

"Sì, mi ha accolto al meglio. Ha detto che ama la gente come me, con la voglia di dimostrare tutto e la fame di diventare qualcuno. Mi ha voluto fortemente. Spero di ricambiare tutto ciò".

Adesso qual è la tua situazione?

"Mi alleno da un paio di giorni con la squadra. Primo ero in hotel, adesso sono a Brescia in ritiro".

Una curiosità: che numero prendi?

"Bella domanda, non so ancora. Al Torino avevo il 13, all'Inter pensavo il 10! (ride, ndr). No, scherzi a parte dovrò vedere".

Chiudiamo con l'ultima cosa su di te. L'Inter è passata da giovani come Balotelli, amanti dello sfarzo e dei gossip, a quelli come Coutinho amanti della vita tranquilla che una discoteca non sa nemmeno che cosa sia. A quale 'fazione' appartieni?

"A quella di Coutinho, senza dubbio, anche perchè abbiamo quasi la stessa età. Lo dico sinceramente, non mi sono mai ubriacato nè ho mai fumato, amo la vita semplice, con gli amici mi diverto ma lo faccio per il piacere di stare con loro. Vado lì solo per stare con gli amici, ma amo essere tranquillo anche con la mia fidanzata di cui sono innamorato, e che approfitto per salutare".

Ci associamo e ti salutiamo, Simone. In bocca al lupo!

"Crepi, e grazie a voi. Un saluto a tutti i cuori nerazzurri".


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