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Carlomagno a FcIN: "Nel video di Dzeko, ali simbolo di compimento del percorso"

di Niccolò Anfosso

La creatività è la capacità di trascendere l’ordinario per trovare soluzioni originali ai problemi. Spesso la consideriamo limitata alla sfera artistica, ma rappresenta un elemento necessario e ontologico per sfuggire alla monotonia del quotidiano della vita, per ripercorrerla come fosse un viaggio del tempo e soprattutto per richiamare quella sorta di eco mistica, di forza salvifica, che invoca le esperienze umane trascorse lungo i margini del globo terrestre. Quelle del nuovo ariete nerazzurro Edin Dzeko hanno toccato il richiamo della patria natìa, la Bosnia Erzegovina, dove il sentimento della miseria di una infanzia vissuta in strada tra le macerie e sotto i bombardamenti per il conflitto nella ex Jugoslavia spesso ha sovrastato quello del desiderio di arrivare in alto realizzando il sogno di diventare calciatore, prima della parentesi iniziale in Repubblica Ceca, della fortificazione strutturale in Germania, della consacrazione in Inghilterra e della quasi totale acquisizione di certezze in Italia.


Una pedina di rilievo che l'Inter ha voluto presentare in grande stile attraverso un video incentrato su una serie di immagini a fumetti, ripercorrendo l’itinerario della sua carriera e avviando un’empatia che ha proiettato il popolo del tifo nerazzurro in un microcosmo che dura il tempo di una partita: “L’idea originaria era quella di giocare sul soprannome di Dzeko, il Cigno di Sarajevo - commenta a FcInterNews  Francesco Carlomagno, in arte French Carlomagno, illustratore e fumettista che ha collaborato con Inter Media House per la realizzazione del progetto -. Ci è piaciuto adottare il punto di vista delle ali sulla schiena fin da bambino nella culla, e che progressivamente la sua carriera si innalzava con il trascorrere degli anni, aumentando le dimensioni delle ali parallelamente al miglioramento delle sue prestazioni, fino a diventare, come nell’ultima illustrazione, segno di compimento del suo percorso con l’approdo in nerazzurro”.


Com’è nata la collaborazione con l’Inter? Ci spieghi gli inizi e il primo approccio.
"Nasce quasi per caso. Io sono un illustratore e fumettista che lavora per la casa editrice americana BOOM! Studios. Tempo fa decisi di scrivere ad un componente di Inter Media House per propormi mandando il portfolio. Dopo qualche settimana sono stato richiamato e mi è stato detto che avrebbero avuto il piacere di lavorare con me, in attesa del progetto giusto da attuare".


E il progetto è arrivato con l’acquisto di Dzeko. Quando ha iniziato a sviluppare il lavoro?
"Qualche giorno prima che venisse fuori la notizia di Dzeko accostato all’Inter sono stato contattato dalla società, mi è stata spiegata l’idea e ho ricevuto la proposta di realizzazione del progetto, i tempi erano stretti ma non avrei mai potuto rifiutare e siamo riusciti a incastrare ogni tassello. Non è la prima volta che collaboro con Inter Media House, circa un anno e mezzo fa realizzai illustrazioni per un video di una festività cinese che venne pubblicato sul canale Weibo dell’Inter, ma qui in Italia non ebbe lo stesso richiamo".


Quali sono state le linee guida per la formulazione del progetto?
"Lo schema d’impostazione originario è stato organizzato attentamente dallo staff di Inter Media House, dopodiché mi è stato proposto, lo abbiamo perfezionato insieme delineando le dodici illustrazioni e tenendo conto dei parametri temporali a disposizione per la creazione del video".


Ci racconta le emozioni provate durante la realizzazione del lavoro? Ha avuto modo di sentire Dzeko? Su Instagram ha ringraziato la società per il caloroso benvenuto.
"Le emozioni sono state tante, lavorare per una società come l’Inter è una di quegli aspetti della vita per cui devi essere fiero. Purtroppo non ho ancora avuto l’occasione di sentire il giocatore ma ho avuto l’immenso piacere di essere ospite della società, ho visitato la sede ed è stata davvero un’emozione incredibile, che non si può spiegare".


Visto che ci ha confidato che tifa Inter, come pensa di digerire gli addii di Hakimi e Lukaku e che cosa si aspetta dalla prossima imminente stagione?
"Sono interista sin da bambino ed è per questo che l’emozione di poter realizzare il progetto si è automaticamente raddoppiata. Come per tutti gli interisti, gli addii di Lukaku e Hakimi sono stati molto duri da digerire, come del resto quello di Conte. Di natura sono ottimista e sono sicuro che con l’arrivo di un buon attaccante e il completamento adeguato della rosa potremo ancora dire la nostra per le prime posizioni".


Ritiene che ci debba essere un filo conduttore, nel mondo odierno fortemente impostato sulla matrice dei social network, tra il lavoro dell’area marketing nel rendere appetibili i contenuti di una società e gli aspetti di carattere meramente sportivo?
"Inter Media House sta facendo un grande lavoro negli ultimi anni e sono certo di poter affermare che la nostra è la società italiana a creare i contenuti migliori sul piano marketing. Penso che la direzione futura sia quella del continuo sviluppo e miglioramento dell’apparato contenutistico perché il progredire di una società passa anche da quest’aspetto e l’illustrazione che abbiamo prodotto è una soluzione innovativa ancora poco esplorata nel settore sportivo. Anche per questo motivo ha avuto un grande impatto".


Niccolò Anfosso
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