Costantino (staff Ungheria) a FcIN: "L'Inter valuta Szoboszlai, lui mi ha chiesto dell'Italia. Pronto per una big"
Una Nazione in festa. Con un più che promettente idolo. L’Ungheria, grazie al pass per Euro 2020 e alla promozione in Nations League, è balzata nel recente periodo con merito agli onori delle cronache. Mentre su Dominik Szoboszlai, talento incontrastato dei magiari, si continuano a rincorrere le voci di possibili trasferimenti, con l’Inter potenzialmente interessata diretta. Giovanni Costantino, assistant coach del Ct Rossi, in esclusiva per FcInterNews, tra Nazionale e sogni passati e futuri, racconta chi sia il classe 2000.
Partiamo dall’Ungheria. Da una storica qualificazione all’Europeo.
“Siamo stati bravi. Negli spareggi partivamo favoriti contro la Bulgaria, ma contro i favori del pronostico nella finalissima contro L’Islanda, una Nazionale che aveva partecipato alle ultime due edizioni del torneo Continentale e al Mondiale in Russia”.
Benissimo anche in Nations League.
“Quasi tutti ci davano delle grandissime percentuali di retrocessione. Invece abbiamo vinto il girone. Questo risultato forse è ancora più incredibile del pass a Euro 2020: abbiamo superato squadre sulla carta molto più forti”.
Siete diventato una sorta di eroi a Budapest e dintorni.
“Sì. Grazie ai risultati ma anche al modo in cui li abbiamo ottenuti. Lavorando sodo e rispettando tutti, una bella soddisfazione”.
Lei tra l’altro ha una bellissima storia personale, che sembra quasi uscita da libro cuore. Da un’umile famiglia siciliana all’élite del calcio europeo.
“Mio padre vendeva la frutta al mercato rionale. E mia mamma lo aiutava. Io facevo il ferroviere, avevo un contratto a tempo indeterminato. Volevo lavorare nel mondo del calcio. Così da giovanissimo ho lasciato tutto per inseguire i miei sogni”.
Chissà in quanti avranno esclamato: “Ma cosa caspita stai facendo”?...
“Tanti. Ma bisogno prendere dei rischi nella vita se vuoi andare avanti. Se tu in prima persona non credi nelle tue capacità, quando mai qualcuno potrà darti un’opportunità? Sono partito dal basso, anzi dal ‘bassissimo’, scommettendo su di me. E questa qualificazione a Euro 2020 è un bel traguardo, che ora mi godo. Per poi pormi nuovi obiettivi da raggiungere. Che non sia un punto di arrivo, ma di partenza”.
Voi l’opportunità a Szoboszlai l’avete concessa a soli 18 anni, facendolo esordire con la Nazionale maggiore a Trnava, contro la Slovacchia.
“Ricordo benissimo. Conti che entrò dalla panchina e gli diedi alcune indicazioni sui calci piazzati. Prima di aggiungere: ‘Dominik, è il tuo momento. Inizia la tua grande storia con la Nazionale’. Ci avevamo visto giusto. Lui sta meritando tutto quello che sta raccogliendo. È emigrato. Grazie al padre e al suo agente è stato aiutato nella sua maturazione. I risultati sono il frutto del suo talento, ma anche del come lo abbia sviluppato anche grazie alle persone giuste”.
Sembra che mezza Europa sia pazza di lui. Inter compresa.
“Sì, piace in Spagna, Inghilterra, Germania e Italia. Visto che ha nominato i nerazzurri le confermo pure l’interesse da parte da loro. Le dico anche che mi ha fatto alcune domande sul Bel Paese e su alcune squadre di Serie A, penso sia normale informarsi. Immagino lo abbia fatto anche delle presunte differenti possibili destinazioni con altre persone.”.
Dal foglietto di Paratici, agli ammiccamenti di Inter e Milan. Pensa sia pronto per una big del calcio italiano?
“È un ragazzo che può essere il leader della nostra Nazionale, ma anche di qualsiasi club. Poi uno che gioca come lui nei gironi di Champions, pensa non sia pronto per palcoscenici più prestigiosi? La risposta viene da sé. Basta vederlo in campo”.
Ha una valutazione relativamente bassa, di 25 milioni. Il problema è che la clausola prevede che vengano pagati tutti in una sola tranche.
“In Italia dobbiamo avere più coraggio con i giovani. Pensi a quanto è stato pagato dal Dortmund Erling Haaland. Ci si deve credere, anche se non viene da un campionato di prima piano. Dominik può fare la differenza in campo europeo. L’ha già dimostrato. Ha fame di consacrarsi e sono sicuro che potrebbe diventare un elemento imprescindibile per qualsiasi team italiano”.